Si scrive Milan si legge Mendes

Noi stessi avevamo elogiato la capacità dimostrata da Maldini e Boban di convincere il più ricco e potente procuratore del mondo a risolvere il “problema Silva”. L’impostazione iniziale della trattativa Silva-Correa ci sembrava perfetta. Il Monaco di Mendes strapagava il portoghese al Milan consentendo al club rossonero di fare plusvalenza e di alleggerire le casse da un ingaggio molto distante dalle prestazioni del pettinatissimo centravanti. 30 per André Silva e 50 per Correa: in pratica Mendes “vendeva” al Milan per 20 milioni l’attaccante argentino dell’Atletico, che sicuramente è meglio di André Silva. Per questo l’avevamo elogiata. Poi però è saltato tutto ed è saltato tutto in modo stranissimo. Le due operazioni erano evidentemente collegate eppure il Milan si è affrettato a far sapere che saltava solo André Silva al Monaco, ma che si continuava a trattare Correa. Stranissimo. Anche il Milan ha dato l’impressione di essere stato preso in contropiede dalla retromarcia del Monaco. O meglio di Jorge Mendes, che di fatto è il direttore sportivo “ombra” dei monegaschi. Era praticamente impossibile che il Monaco “rifiutasse” un giocatore del Monaco, adducendo tanto più motivi legati alle visite mediche e quindi svalutando il già “svalutatissimo” portoghese. A distanza di qualche giorno è venuta fuori la verità e improvvisamente sono scomparse le ragioni legate allo stato fisico di Andrè Silva e comparse quelle legate alla valutazione economica. Morale: il passaggio di André Silva al Monaco non è mai stato e non sarà mai in discussione. Il problema sono le cifre, o meglio quelle che vengono comunicate ufficialmente e che vanno sui bilanci. La valutazione di 50 milioni per Correa aveva infatti suscitato scalpore nell’ambiente milanista e aveva iniziato a far storcere il naso a qualcuno. E infatti la trattativa è proseguita e proseguirà. Vedrete che alla fine Correa approderà in rossonero per una cifra inferiore ai 50 milioni, cosiccome André Silva partirà per il Principato per una cifra inferiore ai 30. Ma sicuramente il delta sarà sempre 20 e sui quei 20 c’è la percentuale di Jorge Mendes. Il doppio trasferimento non salterà, cambieranno solo cifre e parametri, la garanzia è appunto la commissione del super agente. Del resto il mercato di quest’anno del Milan è condotto quasi interamente da Jorge Mendes. Se eccettuiamo Krunic bloccato da tempo e Bennacer, tutti gli altri movimenti appartengono all’orbita di Mendes. Da Leao a Duarte, dalla partenza di Cutrone con destinazione Wolverhampton fino al già citato incrocio Silva-Correa. Da questo punto di vista devo dire che affidarsi così totalmente agli intrecci di mercato di Jorge Mendes è un po’ rischioso. Soprattutto dopo averlo sperimentato con il “pacco” Silva. Il mercato del Milan di quest’anno sembra un po’ quello delle squadre che sono gestite da Mendes che agisce quasi come se fosse il direttore sportivo. E dire che ci lamentavamo dell’eccessivo peso che aveva Mino Raiola nel Milan di qualche anno fa. In poche settimane Mendes è entrato molto di più nel mercato del Milan di quanto non facesse Raiola ai tempi di Ibra. Dopo aver elogiato Boban e Maldini devo pertanto sottolineare il rischio che si facciano prendere troppo la mano e che diano troppo potere al già potentissimo portoghese. Più giocatori controllati da lui ci saranno in rosa più il Milan sarà in qualche modo “ostaggio” di Mendes. E’ vero che Boban, Maldini e in qualche modo anche Gazidis sono praticamente all’esordio nei rispettivi ruoli e che hanno bisogno di fare esperienza e commettere errori. Quello che stride è il costo complessivo della compagine dirigenziale del Milan, probabilmente una delle più “pagate” al mondo. Ecco, da tifoso e da giornalista, dico che con tre aspiranti dirigenti di livello mondiale non esiste proprio che sia Jorge Mendes a “fare il mercato” del Milan.

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