È di nuovo Maldini. La faccia pulita di Daniel sulle orme di Paolo e Cesare

Se si potessero dare delle generalità al calcio, alla voce età troviamo un paio di secoli e come segno distintivo l’emozione. Se gli si potesse dare un nome sarebbe difficile scegliere, ma sul cognome non ci sono dubbi. Non c’è casato più altisonante dei Maldini. Un mix di talento e fascino divenuto leggenda intrecciato al Milan e intriso dei colori rossoneri. La storia, come in ogni ambito, è ciclica e si ripete. Ed è pronta a farlo di nuovo. Dopo il patriarca Cesare e l’eleganza di Paolo un nuovo Maldini cerca di aggiungere un nuovo tassello di magia: Daniel.

Classe 2001, giocatore veloce che cavalca la fascia, ha esordito contro il Bayern Monaco nella tournée ICC americana. Faccia da bravo ragazzo, non quella timida ma tremendamente determinata di papà Paolo e lo sguardo deciso del nonno. Attaccante e non difensore, numero 98 e non 3. Ma leggere il nome Maldini su una maglia a righe rossonero è un tuffo al cuore per generazioni di tifosi milanisti. Un paragone familiare lo caricherebbe di pressione immotivata e sarebbe ingeneroso al momento, ma la speranza è di vedere la storia ripetersi di nuovo.

Storia che inizia nel 1954, quando Cesare arriva a Milano da Trieste con la benedizione del Paron Nereo Rocco, scelto dall’allenatore Bela Guttmann, quello della maledizione benfichista. È ricominciata il 20 gennaio 1985 a Udine quando il Barone Nils Liedholm ha fatto esordire il ragazzino Paolo. Una dinastia di capitani e di successi, ma soprattutto di Milan. Essere rossoneri, incarnare l’eleganza e la passione dei colori. Viene da pensare che non finisce più, si stoppa per poi riprendere e accompagnare il Milan in tutta la sua esistenza.

Il fratello maggiore Christian è cresciuto nelle giovanili di casa ma si sta facendo le ossa con un giro di prestiti. Daniel sta provando a lanciarsi ora, nella Primavera, non si sa ancora se verrà aggregato alla prima squadra. Tutto ciò sotto lo sguardo protettivo di papà Paolo nella dirigenza e di nonno Cesare che veglia da lassù. 

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