Serve più Suso o Correa?

L’ultima pretendente nella corsa a Jesus Suso sembra essere la Fiorentina. Il club, recentemente finito nelle mani dell’italoamericano Rocco Commisso, avrebbe già presentato un’offerta da 30 milioni più bonus al Milan. Non è ancora una cifra soddisfacente, tale da dare il semaforo verde all’operazione, ma nei prossimi giorni la posta potrebbe alzarsi per chiudere l’affare. C’è da chiedersi, però, se questa sia la strategia migliore per i rossoneri che, nel frattempo, hanno in congelatore Angel Correa dell’Atletico Madrid, in arrivo solo quando ci sarà un’uscita importante.

Oggi Suso, che a Firenze ritroverebbe Montella e una squadra fuori da ogni competizione europea (come del resto lo è il Milan), sembra essere l’unico elemento in grado di portare soldi freschi nelle casse rossonere. Già, perché, al di là di timidi segnali da Parigi, su Gigio Donnarumma non c’è traccia di offerte. Sfogliata la margherita, resta solo lo spagnolo a poter generare plusvalenze dopo quella di Patrick Cutrone. Gli altri “papabili”, da André Silva a Kessie, sono “giri” che, se andrà bene, porteranno a pari il bilancio tra quanto speso due anni fa e quanto si incasserebbe oggi.

L’interrogativo, a questo punto, riguarda l’opportunità di cedere un elemento discontinuo ma di assoluto valore e con margini di crescita come Suso pur di andare ad acquistare un altro attaccante come Correa. Tutto lascia intendere che, controvoglia, sarà lo spagnolo il sacrificato per dare più peso all’attacco che vedrebbe così tre giocatori sicuri in reparto (Piatek, Leao e Correa), escludendo il partente André Silva. Con Paquetà inteso come mezzala, come specificato da Giampaolo, resterebbe solo Calhanoglu a ricoprire il ruolo di trequartista nel 4-3-1-2 (con Bonaventura jolly). Forse la quadratura del cerchio starà tutta qui.

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