Dentro i nuovi, solo se pronti. Giampaolo sceglie pazienza e coerenza

Partire in quarta non è mai la soluzione: le partenze a razzo non portano da nessuna parte. È il caso di mister Giampaolo e del suo Milan, protagonista di un avvio soft in campionato. Il tecnico rossonero ha dimostrato di non avere fretta, concedendo poco spazio all’entusiasmo o all’istinto di vedere subito in campo i nuovi acquisti e quindi il Milan che verrà. Gioca chi sta meglio, senza guardare nomi o spese pesanti sul mercato. La panchina di Piatek contro il Brescia è la dimostrazione e l’esclusione dei nuovi in queste prime trame di campionato è la prova. Allora ecco che il volto del Milan non cambia, a variare è solo la filosofia del gioco. Perché Giampaolo non è Gattuso e Gattuso non è Giampaolo. Ad accomunare i due tecnici sono solo i numeri e i nomi, non le idee o lo spirito. Il Milan ha investito sul mercato senza badare a spese, portando a Milanello profili su cui è doveroso puntare o quantomeno provare ad incastrare in un modulo che ancora non presenta punti fissi o basi solide.

IL MOTIVO – Si potrebbe parlare di mancanza di coraggio, paura di rischiare o di cadere, invece la filosofia di Marco Giampaolo ha un ordine e un senso logico. Una scelta scomoda, controtendenza, in una parola inusuale o comunque non scontata. Inutile rischiare di bruciare i jolly a disposizione, inutile farlo quando le fondamenta del Milan non ci sono ancora. Prima le basi poi le sorprese da scartare, pronte e preparate per essere definite tali. Insieme non si può, serve tempo e una scelta di ritmi e tempi azzeccati. L’esclusione dei nuovi ha un senso se si considera che il Milan ha registrato il suo accesso in questa Serie A in punta di piedi. Scivolando ad Udine, risalendo timidamente a San Siro. Forse non è ancora arrivato il momento di ballare sul serio, nonostante a margine sia difficile sfondare o finire sotto i riflettori. Il Milan in questo momento attende l’attimo giusto, pronto a mostrarsi con le novità. Anche un po’ a sorpresa. Piacersi è sinonimo di piacere e per questo Giampaolo non tralascia un singolo dettaglio prima di presentare il suo vero Milan, quello che chiuderà la stagione.

I RISULTATI – Questa filosofia, condivisa anche dal collega Allegri, aveva portato i frutti desiderati al tecnico toscano ai tempi della Juventus. Certo, ambienti e storie diversi ma la sensazione è che la musica possa risultare la stessa. L’idea di fondo resta quella di premere sull’acceleratore quando il campionato lo richiede. Quindi in quei momenti in cui il Milan degli ultimi anni ha sempre gettando la spugna, rischiando di affondare pericolosamente. I cali fisici e mentali non mancheranno, con battute d’arresto immeritate o vittorie sofferte con evidenti cicatrici. Il Milan dovrà rispondere con la solidità che si costruisce solo con pazienza e coerenza. Allora, eccola la strada scelta: pazienza e coerenza. Chi non è pronto non gioca, senza fretta o rancore. Chiudendo le porte alle voci o alle contestazioni, ai “se” o ai “ma“. Il Milan ha dei veterani che conoscono il campionato e le dinamiche che sapranno traghettare i nuovi arrivati dal Milan di ieri a quello di domani in cui cambieranno i protagonisti e l’andamento della stagione ma non la filosofia. In attesa dei risultati e dei veri frutti, quelli che richiedono pazienza e coerenza.

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