Nuovo stadio, inchiesta del Fatto Quotidiano: progetto poco legato al calcio

L’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, ha lanciato una vera e propria inchiesta sulla questione nuovo stadio di Milan e Inter. Il noto giornale mette in risalto un’operazione che non sarebbe così trasparente come sembra.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’investimento, da 1,2 miliardi di euro, non è previsto solo ed esclusivamente riguardo l’ambito sportivo. All’interno dell’impianto saranno infatti numerosi i negozi, i centri commerciali e i ristoranti. Più business, meno calcio, sembra questo lo slogan lanciato dal Fatto Quotidiano, che rispecchierebbe le intenzioni delle società. Ristrutturare San Siro costerebbe infatti un totale di 650 milioni, l’esatta metà della cifra che servirà per il nuovo impianto. Per due società che da anni lottano contro il FFP e i debiti, non sarebbe infatti una grande idea un investimento così importante.

Un altro problema che sorge è quello riguardante l’area che occuperà il nuovo stadio: 250 metri quadrati destinati ad attività sportive diventeranno un’area edificabile ed in più a soli 60 metri dalle abitazioni. Il presidente della Commissione Comunale Antimafia ha inoltre commentato: “Le normative antiriciclaggio impongono di sapere chi sono le persone fisiche che stanno dietro l’affare. Il Comune di Milano si è riservato di non assegnare gli spazi in Galleria alle società che non dichiarano i propri titolari effettivi. Nel caso di Milan e Inter, abbiamo oscure catene di comando che si perdono nei paradisi fiscali delle Cayman, del Delaware, del Lussemburgo“.

Emergono dunque scenari importanti e ostacolanti un progetto già presentato e che sembrava sulla buona strada per partire.

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