Oggi, 14 novembre 2019, può ufficialmente partire la missione per riportare Zlatan Ibrahimovic al Milan. Il Milan, come più volte detto dallo stesso calciatore, è il club dove si è trovato meglio in tutta la sua carriera. Il merito di far sentire Ibra a casa nelle due stagioni trascorse sulla sponda più vincente del naviglio milanese (2010/2011 e 2011/2012), fu sicuramente della dirigenza dell’epoca formata da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani e dell’affetto incommensurato dei tifosi del Diavolo nei suoi confronti. Classe dirigenziale attuale, completamente diversa sotto tutti i punti di vista rispetto a quella di 8-9 anni fa. I tifosi invece, hanno un bel ricordo di Ibra e lo accoglierebbero a braccia aperte e con grande entusiasmo.
L’ADDIO AI L.A. GALAXY
A confermare l’addio al calcio americano della M.L.S. e ai Los Angeles Galaxy, è stato lo stesso Ibrahimovic nella tarda serata di ieri tramite i suoi profili social: “Ora potete tornare a guardare il baseball”. Questa è la frase più forte e significativa del suo messaggio. Parole che lasciano trapelare una cosa: il rapporto fra il giocatore stesso e tutto l’ambiente Galaxy (proprietà e tifosi) non è mai sbocciato in maniera netta. Tutto questo, nonostante le sue prestazioni sportive con i californiani siano state ottime in questi in 2 anni (58 partite giocate, 53 gol fatti e 15 assist vincenti forniti). I tifosi, con la presenza dello svedese in squadra, si aspettavano di vincere il titolo, che però non è arrivato né nella passata stagione e né in quella appena conclusasi.
CON UN ANNO DI RITARDO
La linea giovani dettata da un anno a questa parte dall’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis, non sta dando i risultati sperati. Ecco perché, dopo aver rinunciato a Ibra 12 mesi fa, quest’anno Maldini, non si lascerà sfuggire l’occasione di provare a riportarlo in Italia. I giovani possono aspettare, Zlatan a 38 anni no! Sono sicuro che se a gennaio scorso il Milan avesse ingaggiato lo svedese (anche solo per 6 mesi di tempo), a quest’ora sarebbe in Champions League e non si ritroverebbe al 14esimo posto in classifica. L’operazione Ibrahimovic è legata a qualche cessione. Come riporta oggi La Gazzetta dello Sport, i maggiori indiziati a lasciare il club a gennaio sono Kessie, Rodriguez, Calabria e Borini. Con una o due cessioni fra questi nomi, il sogno Ibra potrebbe veramente avverarsi. I dirigenti del Milan stanno pensando di proporre al giocatore un contratto di 18 mesi – o 6 mesi in alternativa – a 4 milioni netti. Quest’idea si intreccia inevitabilmente, oltre che con qualche cessione, anche con l’agente del calciatore stesso: Mino Raiola. Infatti il Milan ha da risolvere con il potente procuratore anche le questioni legate ai rinnovi di Gigio Donnarumma e Jack Bonaventura. Non sarà facile per Maldini, Boban e Massara risolvere in maniera positiva tutte e 3 le questioni in ballo.
LA REALTÀ ATTUALE È TOTALMENTE DIVERSA RISPETTO A QUELLA DI UN TEMPO
Aldilà delle questioni economico-contrattuali che sono sì importanti per un big come Ibra, ma che non sono tutto visto che lui vuole sempre vincere, i dirigenti dovranno spiegare bene il progetto che hanno in mente. Questa è una squadra che non lotta più da diversi anni per il vertice, ma arranca ogni anno sempre di più. Ibra accetterebbe, dall’alto del suo carisma e della sua autostima, di non lottare per vincere? Il suddetto argomento non è da sottovalutare. Sono convinto che, nonostante tutto, Zlatan sia il giocatore giusto per ridare entusiasmo a un ambiente spento. La missione per riportarlo al Milan può partire.