Il Diavolo tra la fuga degli uomini di Raiola e il bisogno di chiarezza

Chi l’avrebbe detto solamente un mese fa: il Milan sembrava aver ritrovato la retta via col nuovo modulo, Ibrahimovic trascinatore, Rebic goleador, difesa più solida e Pioli pronto a tenersi stretta la panchina. Oggi, giovedì 5 marzo la situazione è praticamente l’opposta. Gazidis tratta Rangnick nel ruolo di manager alla inglese, silura Boban (e probabilmente anche Maldini e Massara), ripropone a gran voce la filosofia dei giovani e stravolge nuovamente un progetto che sembrava finalmente poter poggiare su basi (più o meno) solide. Adesso i tifosi rossoneri chiedono solo una cosa, e a gran voce: serve chiarezza.

Chiarezza che non serve solo a noi amanti del Diavolo per dormire sonni tranquilli, ma anche a tutti coloro che lavorano nell’ambiente Milan. A partire dai giocatori. Chi resterà? Chi andrà via? Se dovessimo basarci sulle voci di queste ultime giornate, prepariamoci a una rivoluzione totale, l’ennesima. A partire dagli uomini della scuderia di Raiola. Ibrahimovic ha un contratto in scadenza a giugno e complici l’età, l’ingaggio e l’addio di Boban (che tanto l’ha voluto) potrebbe dire nuovamente addio ai rossoneri. Donnarumma è uno dei gioielli di casa Milan, ma veramente la nuova società sarebbe disposta ad offrirgli (almeno) 7 milioni? Si parla già di tetto massimo di ingaggi a 2 milioni.

E poi ci sono il capitano Romagnoli, il jolly Bonaventura, tutti giocatori con un età già fuori dagli standard che Gazidis & co. vogliono imporre, e un ingaggio importante. Cosa dobbiamo aspettarci? Era veramente necessario tutto questo? Che poi, sognando in grande, può essere che tra qualche anno rideremo del nostro sentimento attuale, godendoci il Milan giovane di Rangnick dominare in lungo e in largo. Ma adesso, inutile dire che si tratta solo di lontane illusioni. La domanda è una sola: perchè? Era necessaria l’ennesima rivoluzione a questo punto? Non si poteva aspettare almeno il termine della stagione?

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