Ambrosini: “Al Milan serve chiarezza, contro lo United la più bella partita in Champions”

Intervenuto nella diretta Instagram di Luca Serafini, Massimo Ambrosini ha toccato diversi temi, tra cui l’attuale situazioni societaria e il suo passato in rossonero. Le sue parole:

Sull’attuale situazione societaria: “Io credo che al Milan serva chiarezza di ruoli, se in una società oltre a non esserci un unione di intenti su chi fa cosa. La sensazione è che non ci fosse un’unità di intenti tra la dirigenza e poi è diventato chiaro che non si capiva chi dovesse prendere certe decisioni. In una società ci vuole la chiarezza tale per cui che chi lavora con determinati ruoli, se piace un giocatore e ad un altro non piace bisogna capire chi prende la decisione finale. Il punto è che in alcune società è normale avere più decisioni che prendano decisioni ma al tempo stesso c’è una figura che ha maggiori libertà e potere nel fare valere le proprie idee. Se una figura del genere manca, si creano confusioni del genere. Che il proprietario possa indirizzare una determinata linea societaria è qualcosa che comprendo ma secondo me andava chiarito è chi all’interno della società aveva il potere di prendere le decisioni. Se una persona viene chiamata per coprire un determinato ruolo e poi si ritrova un’altra persona a prendere decisioni al posto suo, si creano questi scontri“.

Sulle notti di Champions: “Ricordo che una delle partite che mi ha dato più emozioni è stata la semifinale con il Manchester United. In quella partita piansi nel riscaldamento perché avevo accumulato tanta tensione e sentendo il boato della gente mi ha fatto emozionare. Sono riuscito a godermi il pubblico di San Siro e mi ricordo quella partita con un emozione clamorosa. Tra le altre anche la semifinale con l’Inter in Champions League e la partita con l’Ajax“.

Sull’ultima partita in Champions:”Ricordo che feci delle belle prestazioni contro il Barcellona nei quarti del 2012 e nella gara d’andata del 2013, quando vincemmo 2-0 con i gol di Boateng e Muntari. Al ritorno, dopo il palo di Niang, abbiamo preso una rumba perdendo 4-0. Al termine di quella gara, ebbi la sensazione che sarebbe stata la mia ultima partita di Champions con il Milan perché non c’erano spiragli per un rinnovo. Tutto quello che iniziavo e pensare, si sarebbe avverato“.

Sul gol alla Lazio: “Non mi sono resto conto subito di come avevo fatto gol. Rimasi sorpreso di vedere il mio volo in prima pagina sulla Gazzetta, perché pensavo di aver fatto un semplice gol di testa“.

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