Milan-Atalanta, le pagelle: troppa Atalanta per un Milan mai in partita

DONNARUMMA 6 – Incolpevole sul primo e terzo gol, mentre in occasione del rigore intuisce ma non basta.

CALABRIA 5.5 – Subisce troppo spesso la fisicità di Zapata e la rapidità di Gosens.

KJAER 6 – Il danese è l’unico che non va in affanno, nonostante i tre gol subiti e la sconfitta schiacciante.

KALULU 5 – Perde la marcatura su Romero in occasione del gol del vantaggio dell’Atalanta. Nella ripresa subisce un duro colpo al fianco e deve lasciare il campo in barella.

T. HERNANDEZ 5 – Perde nettamente la battaglia contro Hateboer: non solo non riesce a rendersi pericoloso in avanti, ma sbaglia tutto anche in copertura.

KESSIE 5 – Questa sera non si salva neanche l’ivoriano, che colpisce ingenuamente Ilicic con una gomitata al volto e causa il rigore per l’Atalanta.

TONALI 5 – Completamente in affanno quando deve difendere, troppo lento quando deve impostare. L’assenza di Bennacer, stasera, si è fatta sentire.

CASTILLEJO 5 – Fisicamente surclassato da Gosens, lo spagnolo tocca pochi palloni e fatica sempre a ripiegare in fase difensiva.

MEITE 5 – Pioli lo lancia titolare alle spalle di Ibrahimovic, scommettendo sulla sua fisicità. Il francese delude, appare spaesato e fuori ruolo: inefficace.

LEAO 5 – I primi minuti sembrano promettere bene, poi il suo calo è verticale: non riesce mai ad incidere sulla fascia.

IBRAHIMOVIC 5 – Strano ma vero: lo svedese è stato sconfitto anche sul piano fisico dai centrali dell’Atalanta. Non riesce mai a trovare il tempo e lo spazio per rendersi pericoloso.

B. DIAZ 5.5 – Entra ad inizio secondo tempo al posto di Meité, ma non riesce a dare quel cambio di passo in mezzo al campo che si aspettava Pioli.

MANDZUKIC 6 – Mostra subito una grande personalità, paradossalmente è il più pericoloso dei rossoneri.

REBIC 5.5 – Tornava dopo due settimane di stop, e si vede. Ante non è mai entrato in partita.

MUSACCHIO 5.5

PIOLI 5 – Questa sera ha sbagliato la partita, sembrava quasi che il Milan non fosse sceso in campo. Anche la scelta, inaspettata, di Meité sulla trequarti si rivela inefficace.

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