Bennacer: “Dobbiamo riportare il Milan dove merita. Ibra tira fuori il meglio di noi. Pioli? Sa come gestire un gruppo”

Per i colleghi dell’agenzia di stampa francese AFP, il centrocampista rossonero Ismael Bennacer ha rilasciato una lunga intervista, pubblicata questa mattina. Il mediano algerino del Milan ha parlato di vari argomenti con i giornalisti transalpini, tra cui il rapporto con il mister Pioli, con Ibrahimovic, sull’infortunio e tanto altro. Ecco le sue dichiarazioni:

Su Ibrahimovic: “Zlatan non si tira mai indietro quando deve spronare i compagni di squadra più giovani del Milan. A volte vediamo che urla in campo, ma è meglio rispetto se non dicesse niente, significherebbe che non gli importa ciò che stiamo facendo. Lui è uno che ci porta tanto. Con tutta l’esperienza che ha acquisito, cerca di portarci ai massimi livelli, cercando sempre la perfezione. Ci dà molti consigli. Ibrahimovic è diventato un portabandiera di una nuova generazione di giovani talenti”.

Cosa è cambiato dopo la sconfitta per 5-0 contro l’Atalanta di fine 2019?: “Dopo quella sconfitta, c’è stata molta ricerca dell’anima dentro noi stessi e ne siamo venuti fuori”.

Su Pioli: “Il mister sa come gestire il gruppo, ci è vicino, ci chiede sempre se siamo stanchi, se stiamo bene e così via. Ha portato quello spirito di squadra di cui forse non avevamo abbastanza prima, e ci ha insegnato come indossare questa maglia. È una bella sensazione questa”.

Sul Milan primo in classifica: “Se non facciamo qualcosa quest’anno, tutto quello che abbiamo fatto prima, da marzo in poi, sarà dimenticato. Dobbiamo, per noi stessi, cercare di fare del Milan il grande club che era. Tutto questo anche per i tifosi perché è molto noioso giocare a porte chiuse. Non ci sono fisicamente, ma ci seguono. Dobbiamo dare tutto anche per loro”.

Sull’infortunio (al bicipite femorale): “È il primo infortunio che mi ha tenuto fuori dal campo per così tanto tempo (un mese e mezzo, ndr), ma ho un buon feeling con i recuperi”.

Meno ammonizioni rispetto alla passata stagione: “Lavoro molto sui miei difetti. Ero un po’ troppo aggressivo, non pensavo. Sotto la guida di Ibrahimovic, ho imparato velocemente”.

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