Nuovo stop sul cammino verso il nuovo stadio

Da tempo nelle intenzioni di Inter e Milan, quella di costruire un nuovo stadio. Non solo riqualificazione o totale edificazione di un nuovo impianto, ma un progetto privato di investimento immobiliare che segua i più virtuosi modelli di business delle grandi società sportive anglosassoni.

In qualche maniera si vuole realizzare quello che si vede già in opera con lo Juventus Stadium: non solo uno stadio in cui discutere le partite di pallone, ma un vero e proprio centro polifunzionale capace di generare profitti anche delle attività collaterali. Insomma, una vocazione più spinta ad includere il divertimento e le attività commerciali.

Il Comune di Milano non è mai stato contrario alla proposta, che gioverebbe per molti aspetti anche alla città stessa. Tuttavia, anche in tempi assolutamente molto meno maturi il Sindaco, Giuseppe Sala, ha sempre dimostrato fermezza sulla parità di trattamento e sulla necessità di trasparenza che riguarda gli attori coinvolti in questo notevole investimento.

Come viene sottolineato da Gloria Brambilla di utileincasa: “Il progetto prevede uno stadio in grado di ospitare fino a 60.000 persone, con una configurazione modificabili in base al tipo di sport. Così come avviene nelle case private, nei condomini e nei nuovi e più evoluti impianti sportivi, al centro è posta la sostenibilità ambientale, che ha messo in conto di usare materiali e tecnologie per massimizzare il risparmio idrico ed energetico, con un “impatto zero” e certificato LEED. Si è riservata molta importanza anche alla riduzione delle emissioni rumorose, intervenendo con pannelli fonoassorbenti e tecniche costruttive sotterranee”.

Come si può ben intuire le due squadre hanno messo sul piatto un progetto ambizioso, per un costo complessivo di 1,2 miliardi di euro. La realizzazione andrebbe a trasformare profondamente il volto del quartiere San Siro, accentuando la sua vocazione sportiva anche con interventi sulle infrastrutture di trasporto: da quelle della metropolitana fino alle rotte di superficie. Viste le prospettive, è recentissimo lo stop da parte del Comune di Milano che richiede chiarezza sugli attori coinvolti.

Infatti, le indiscrezioni sulla cessione della proprietà della società nerazzurra da parte della cinese Suning ha portato la politica a chiedere doverosi chiarimenti: prima del rilascio delle necessarie autorizzazioni alla posa della prima pietra per interesse pubblico dell’opera, l’amministrazione vuole rassicurazioni fondate su chi sarà a subentrare nell’eventuale cambio al vertice.

La municipalità milanese, anche lei con le sue colpe per i ritardi dovuti a dubbi non sempre di natura oggettiva, ha concesso una proroga nei termini di presentazione dei documenti progettuali fino alla fine di febbraio per chiarire quanto detto sopra. Ma potrebbe non essere il cambio di proprietà l’unico vero motivo che sta causando tutto questo rallentamento.

Infatti sembrerebbe che anche i partners immobiliari che dovrebbero andare a finanziare i lavori si stiano tirando indietro uno dopo l’altro, in conseguenza delle valutazioni dei valori di bilancio dell’Inter non propriamente rassicurante. I debiti sono consistenti, lasciando perplessi se combinati ad un nuovo proprietario di cui ancora non si sa nulla.

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