Ibra: “Stare qui mi fa sentire a casa. Giocare le partite come contro il Manchester è il nostro obiettivo. Io amo vincere”

Zlatan Ibrahimovic ha parlato ai microfoni di Milan TV. Queste le sue parole:

Sul rinnovo: “Sono felice di restare un altro anno. Sto bene e giocare qui mi fa sentire a casa. Se posso restare per sempre rest”

Sulla reazione dei tifosi: “Anche se qualcuno aveva dubbi sul mio arrivo penso che saranno contenti. Ho dimostrato che l’età non conta, conta la mentalità e in campo o ce l’hai o non ce l’hai quella non va via”

Sui tifosi: “Ho un grande rapporto con i tifosi. Senza di loro non è facile giocare. Io ho un gran rapporto con loro e cerco di dare il massimo per tutti quanti”

Sull’ambiente Milan: “Cerco di aiutare il più possibile. Mi da adrenalina vedere i giovani crescere. Tutti sono disponibili al massimo. I giocatori sanno che sacrifici bisogna fare per arrivare in alto”

Sui giovani: “I miei compagni mi fanno sentire giovane. Tutti i giorni è una sfida con loro perchè non posso rimanere indietro. Questo progetto mi piace perchè è una sfida diversa, hai altre responsabilità rispetto a quando giochi con grandi campioni. Grande sfida ma quando fai bene hai una grande soddisfazione”

Sul gol contro il Lecce: “Ho visto fuori il portiere e ho provato. Fare questi gol da una sensazione incredibile. Quando ti riesce diventi un genio”

Sulla leadership: “Quando sei un leader e ti rispettano pensano di fare quello che fai tu per arrivare a raggiungere ciò che hai raggiunto. Da giovane anche io seguivo i campioni con cui ho giocato, ora i ruoli si sono invertiti”

Su ciò che può raggiungere il Milan: “Se l’anno scorso fossi arrivato a inizio stagione avremmo avuto un trofeo. Abbiamo fatto bene per un anno e ora dobbiamo continuare a credere. Nulla è impossibile, abbiamo lavorato, fatto sacrifici e raggiunto grandi soddisfazioni. Quando vinci, poi, hai sempre voglia di vincere ancora di più”

Sulla Champions:Dobbiamo credere in quello che facciamo. Ognuno ha i suoi obiettivi. Dobbiamo crederci”

Sul suo primo arrivo al Milan: “Ero carico, volevo già giocare alla prima con il Lecce. Al Milan mi è tornata la felicità che avevo perso a Barcellona. Poi a San Siro con lo stadio pieno è molto emozionante. Dispiace non avere i tifosi ora perchè con la loro spinta avremmo sicuramente fatto qualche punto in più”

Sui compagni: “Ognuno è diverso. Io devo stimolarli tutti. Quando non sono con loro mi mancano i miei 25 “figli” come i miei due in Svezia”

Sul futuro al Milan:Ora sono concentrato al lavoro che devo fare ora. Quello che succederà dopo non lo so. Questa avventura è partita con un contratto di 6 mesi ed ora è già passato più di un anno e ho rinnovato ancora”

Sul fare l’allenatore: “Non posso dire si o no. Fare l’allenatore non è facile, è molto stressante. Però nella vita non si sa mai

Su Pioli: ” Dal primo giorno lavorare con lui è stato facile. Ha la giusta mentalità, lavora tanto e mi sfida. Ci confrontiamo tanto io e lui”

Sull’essere più bomber rispetto al passato: “Oggi devo adattare il mio stile di gioco perchè non posso più correre coome 10 anni fa”

Sulla sfida contro il Manchester: “Abbiamo dimostrato che possiamo lottare anche con questi grandi club. Meritavamo di più ma queste partite servono per capire il valore di ciò che stai facendo. Lottiamo per giocare queste partite”

Sulla sostituzione con il Bologna: “Quando stai bene vuoi stare in campo il più possibile. Voglio sempre dare il massimo e lui, invece, voleva risparmiarmi”

Sulla mancanza di Milanello durante il ritiro con la Svezia: “Contattavo sempre qualcuno di Milanello perchè mi mancava. Il segreto di questa squadra è l’atmosfera che c’è”

Sul cuoco del Milan Michele Persecchini: “Grande chef. Quando la pasta non è buona sono l’unico che lo attacca. Quando ho scoperto che non c’era per il derby ho chiamato Galliani e lo ha fatto venire. Fa parte della storia del Milan, è una grande persona”

Sulle sue motivazioni: “Ci sono tante emozioni ed adrenalina. Tutto rientra nella partita. Se posso fare cose che non faccio di solito è uno stimolo anche per gli altri. A me servono di più i miei compagni di quanto io serva a loro. Quando giochi, poi vuoi vincere e quando vinci stai bene. Tutto inizia negli allenamenti, io voglio vincere anche lì. In partita non puoi fare gli errori che fai in allenamento ed è così che cresci di mentalità. Io amo vincere, non so se è una caratteristica innata o se l’ho appresa ma a me piace vincere”

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