Sheva: “Sono più gentile che forte. Belotti mi somiglia”

Andriy Shevchenko, ospite della trasmissione “23” in onda su Sky ha parlato della sua carriera da calciatore e della sua autobiografia scritta con Alessandro Alciato “Forza gentile“. Le sue parole:

Su Costacurta: “Quando sono arrivato ero un ragazzo timido. Sono stato ben accolto sia da Billy che da Massimo. Mi sono trovato molto bene. Costacurta era come un grande fratello per me. Mi ha aiutato tantissimo”

Su Ambrosini: “Gli ho regalato un dizionario per farmi capire quando parlavo”

Su Milanello: “Quando sono arrivato ho visto moltissimi tifosi che ci hanno accolto per il ritiro. Avevamo fatto il pre ritiro in Sardegna e conoscevo già alcuni compagni. La struttura è fantastica”

Sul considerarsi più forte o gentile: “Mi considero più gentile che forte”

Su come la gentilezza diventava cattiveria: “Avevo voglia di vincere e quando entravo in campo mi trasformavo. Mi piaceva giocare partite importanti e in quei momenti mi trasformavo”

Sulla causa della cattiveria: “Da quando ho cominciato a giocare a calcio ho sempre avuto voglia di vincere”

Sulla competitività: “Quando gioco con i miei bambini non voglio mai perdere. Facciamo sfide pazzesche. La mia competizione è ancora viva”

Su Kakà: “Ammetto che lui mi batteva. Al Milan c’erano tanti atleti fortissimi. Mi trovavo bene con lui. Kakà aveva accelerazione e andava sempre via, leggeva bene i tempi ed era molto freddo. Mi trovavo bene anche con Rui Costa, in quel Milan era difficile trovarsi male con qualcuno: c’era Pirlo, Cafu, Serginho, ecc…”

Sull’interesse del Milan: “Sapevo che c’erano tante squadre interessate a me ma ho saputo dopo che il Milan mi stava seguendo”

Sul nuovo Shevchenko: “In Italia Belotti mi somiglia”

Sulla prima volta davanti a Braida e Galliani: “Ricordo quella partita che non giocai affatto bene. Pensavo che dopo quel match non volessero più prendermi invece Braida mi ha dato fiducia ed il resto è storia. La mia Dinamo Kiev era forte e crescere in quell’ambiente con un grande allenatore mi ha aiutato tantissimo. Sia dal punto di vista tattico che mentale. Non a caso siamo arrivati in seminfinale di Champions”

Su Lobanovski: “Ne parlavo molto. In Italia c’è una cultura diversa. In Ucraina c’era un’intensità doversa. Lui ci faceva allenare per prepararci alla Champions League non al campionato. Lobanovski si basava molto sui lavori fisici”

Sulla finale di Manchester: “Difficile descrivere queste emozioni. Questa partita ha fatto la stroia del calcio europeo e ha cambiato la mia vita”

Sul rigore: “Stavo aspettando il fischio. Pensavo di non cambiare la decisione. Non vedevo l’ora di batterlo. Ancelotti voleva che tirassi il primo ma io volevo tirare l’ultimo”

Su Istanbul: “Ci abbiamo creduto fino alla fine nonostante la partita “thriller”. Eravamo più nervosi. Ho visto Dudek partire a destra e ho cambiato l’angolo. Mi ha pesato quella sconfitta. Non ho dormito per un paio di mesi”

Sul gol all’Inter del derby di Champions: “Sono state partite difficili. C’era un’aria pesante, molta tensione, Di solito riuscivamo a gestirla ma in quel caso fu difficile”

Sulla classifica dei suoi gol al Milan: “Metto il gol alla Roma al primo posto perchè è stato uno dei più difficili. Anche più di quello alla Juve”

Sul gol alla Juve: “Sono stato un po’ fortunato a trovare quell’angolo ma era un tiro”

Sul gol in anticipo su Panucci: “Dopo quel gol conoscendolo non mi avrebbe più parlato”

Su Kobe Bryant: “Siamo andati a vederlo perchè era un giocatore fenomenale anche se il più grande di sempre per me è stato Michale Jordan. Lui era perfetto per il gioco che giocava”

Su Boban: “Averlo ricoprire un ruolo così imporante nell’UEFA è una garanzia. La gente che viene dal calcio conosce il calcio e può solo far bene

Sulla SuperLega: “Non l’ho capita. Non ho capito il senso. Era difficile capire le regole. Secondo me non aveva senso. C’è gia la Champions e ogni anno si cresce. La Champions ha grande storia e le piccole squadre possono vincerla come Stella Rossa o Dinamo Kiev”

Su Juve-Milan: “La Juve è molto forte. Il Milan ha fatto un buon campionato anche con tutti gli infortuni che ha avuto durante la stagione”

Sugli ex compagni allenatori: “Gattuso sta facendo benissimo. Pirlo è un po’ in difficoltà, la Juve sta cambiando un po’ e non è facile. Inzaghi ha fatto un grande girone di andata ma avuto qualche problema al ritorno”

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