Non si può più attendere. Mercato? È allarme Milan, almeno così raccontano

Sembra passata una vita da lunedì 25 maggio. All’indomani del successo ai danni dell’Atalanta che è valso il secondo posto in classifica, la conseguente qualificazione in Champions League e una decisione clamorosa.

Mentre si inseguivano le voci su accordi o presunti tali per il rinnovo di Gigio Donnarumma, ecco il colpo di scena. Poco prima della mezzanotte sbarca a Milano Mike Maignan, portiere del Lille che di lì a qualche ora sarebbe diventato il nuovo portiere del Milan.

“Le nostre strade si dividono” diceva Paolo Maldini riferendosi a Donnarumma. Grande prova di forza, di serietà, grande prova di vero Milan.

Il Milan non si piega, il Milan va rispettato, il Milan non attende … il Milan è il Milan. Insomma questo è il cuore della discussione.

Però oggi quell’orgoglioso decisionismo pare non ci sia per Hakan Calahanoglu. La questione rinnovo del numero 10 turco è identica a quella dell’ex portiere rossonero. Ultima offerta fatta mesi fa. Prendere o lasciare.

“Nel mio futuro c’è ancora il Milan. Ho parlato tre giorni fa con Maldini. Abbiamo parlato del Milan, ho detto che volevo concentrarmi sull’Europeo. La priorità ce l’ha il Milan”. Belle parole se non fosseper quel quasi ossimoro ovvero: “nel mio futuro c’è il Milan” per poi aggiungere “ma ne riparliamo dopo l’Europeo”.

Ma come? Quello che tu consideri il tuo futuro è da mesi a “portata di firma” e nonostante sia la priorità, vorresti rimandare il tutto a luglio inoltrato. E se quell’attesa fosse un recondito desiderio di mettersi in vetrina all’Europeo per provare a spuntare un contratto migliore? Forse un po’ troppo cattivo e banale come pensiero ma “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina” (cit. Andreotti).

Se con il potenziale numero uno al mondo nel suo ruolo non si è voluto, giustamente, attendere ulteriormente, spero che a questo punto si continui con lo stesso modus operandi. Basta attendere, è ora delle scelte anche per il numero 10.

Ma questa dirigenza ha talmente le idee chiare che non ha bisogno dei miei consigli. E qui veniamo al secondo tema. Tempo fa, in una diretta sui canali spaziomilan, ho avuto modo di esternare la mia serenità in vista di questa estate.

Eppure avverto quella strana e ingiustificata solitudine. Intorno a me sento e leggo solo focus sul Milan. Già vedono Kessie, Romagnoli e forse anche Calabria decisi ad aspettare il prossimo anno per partire a 0. Vuoi che Theo non accetti offerte milionarie dall’estero? Tonali investimento fallimentare. Non verrà riscattato, anzi forse si prova ad ottenere lo sconto ma Cellino rifiuterà perché c’è l’interesse di quella o quell’altra squadra. Insomma una società e dirigenza che naviga a vista in un mare in tempesta.

Praticamente un grande classico. Nulla importa se la stessa attenzione maniacale sui rinnovi non venga riposta da altre parti (vedi Lautaro o Dybala). Non siamo nemmeno alla metà di giugno (il mercato apre ufficialmente il 3 luglio e termina il 31 agosto) e siamo gli unici ad aver quasi investito oltre 50 milioni tra il riscatto di Tomori (attesa a breve l’ufficialità), l’acquisto di Maignan, il riscatto di Tonali (per la cronaca, sconto ottenuto senza problemi). A questo va aggiunto l’accordo fatto con Giroud (ora sta agli agenti del procuratore negoziare lo svincolo con il Chelsea) e l’imminente ritorno di Brahim Diaz. In pratica da gennaio ad oggi, se non ci fosse stato il Milan, l’elettroencefalogramma del calciomercato italico sarebbe stato piatto.

Piccolo inciso. Su Locatelli è stato commesso un peccato mortale. Venduto ad appena 21 anni senza aspettarlo. I giovani vanno aspettati, ci catechizzavano in tutte le tribune calcistiche. Tonali? Un fallimento. Non è da Milan. In pratica soldi buttati. Sandro Tonali ha 20 anni e al suo secondo anno in A. E qui mi fermo.

“La coerenza è comportarsi come si è, e non come si è deciso di essere” (cit. Sandro Pertini). Evidentemente in molti hanno “deciso di essere” forse perché hanno difronte una società e dirigenza che nel silenzio, comunica solo a fatti compiuti.

Personalmente io mi gusto il “suono del silenzio” di questa dirigenza, sicuro di non pentirmene. E voi?

Infine colgo l’occasione per fare un grande in bocca al lupo alla nostra nazionale. Siamo a poco più di un’ora dal debutto all’Europeo contro la Turchia. Forza Azzurri

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