Paolo Maldini ai microfoni di Milan TV ha parlato di Champions League, competizione che il suo Milan tornerà ad affrontare domani ad Anfield contro il Liverpool:
“La Champions League per me è forse il momento massimo più alto della mia esperienza con il Milan, quella che una volta era la Coppa Campioni e quella che ha alzato mio papà nel ’63 per la prima volta per una squadra italiana. È anche un concentrato di emozioni fortissime; alla prima partita, quello che non potevi sbagliare, era proprio quella partita. Un errore e potevi essere eliminato.”
Sui momenti più intensi in Champions: “Sicuramente i sei giorni dei due derby in semifinale del 2003, la finale con la Juventus dello stesso anno e anche l’ultima contro il Liverpool. Poi la vittoria contro la Juventus è stata fantastica perché ero capitano. È stato il raggiungimento di un obiettivo, che rimane comune dato che parliamo di uno sport di squadra.”
Su Berlusconi: “Una volta arrivato Berlusconi, la sua idea era quella che il Milan potesse giocare fuori casa come se giocasse in casa. Facevamo sempre la nostra partita: quando arrivavamo in finale non sentivamo questa pressione.”
Sul pubblico negli stadi: “L’emozione che trasmette la gente è incredibile. Quando mi chiedono la cosa che mi manca di più, oltre alla quotidianità degli allenamenti e del vivere lo spogliatoio, è proprio quell’adrenalina che senti arrivando allo stadio. Le vibrazioni che ti da il pubblico sono tantissime”.