Milan, il battesimo del fuoco di Anfield ti farà bene

Non poteva esserci esordio peggiore – o migliore, dipende da come lo si guarda – per il Milan in Champions League dopo sette lunghi anni di attesa. I rossoneri escono sconfitti da Anfield per 3-2, al termine di una partita rocambolesca, ad altissima intensità, contro una delle squadre più forti al mondo: il Liverpool di Klopp.

È l’esordio peggiore perché i rossoneri sono tornati sul grande palcoscenico nel contesto più complicato che potesse esistere, in un Anfield infuocato e con la maggior parte dei propri giocatori alla prima esperienza nella massima competizione europea. Ma è anche l’esordio migliore che potesse esserci, perché gli uomini di Pioli, messi in grande difficoltà da una squadra a tratti disumana per ritmi e velocità, non hanno mai rinunciato al proprio gioco e alla propria identità.

Dopo una prima mezz’ora infernale in cui poteva benissimo essere sotto di quattro gol (il rigore parato da un super Maignan ha salvato i rossoneri dal baratro), il Milan ha saputo reagire e sfruttare le poche occasioni concesse dai Reds, segnando due splendidi gol al termine di due azioni fantastiche, ribaltando – temporaneamente – le sorti del match e ammutolendo uno stadio intero. Poi nella ripresa è venuta fuori l’esperienza e la classe immensa della squadra di Klopp, e al contempo tutti i limiti di una squadra disabituata come quella di Pioli.

Un vero e proprio battesimo del fuoco, il debutto più difficile che si potesse immaginare, ma che servirà subito per capire cosa significhi giocare in Champions League e affrontare i migliori del mondo. La concretezza e la semplicità delle giocate dei grandi campioni del Liverpool siano di lezione per alcuni ragazzini rossoneri, che ancora troppo spesso si perdono in tentativi futili di colpi di tacco e tunnel. Ma non è una critica: il Milan è ancora nel pieno del proprio processo di maturazione, e saprà imparare da questa sconfitta.

È un risultato dolceamaro. Amaro perché maturato dopo una grande rimonta che aveva illuso i rossoneri, ma anche dolce, perché il Milan ne esce più consapevole: dei propri limiti, delle proprie qualità, della propria identità, e soprattutto dei grandi margini di miglioramento di questa squadra. Il ritorno tra i grandi d’Europa passa da queste partite, e soprattutto da queste sconfitte. L’esperienza che i giocatori di Pioli acquisiranno nel tempo farà il resto. Il rossoneri possono guardare al futuro con fiducia e speranza, poi si sa, sognare non costa nulla…

Impostazioni privacy