Le parole dell’ex rossonero a Milan Tv.
Dolci parole, dolci ricordi
Ricardo Kakà ha parlato ai microfoni di Milan Tv e ha ricordato il suo passato con la maglia del Milan e quello che questa rappresenta.
Queste le sue parole: “Indossare la maglia del Milan è ancora speciale. Tutte le volte che la metto in casa quando vado in giro, è unico. Farlo per giocare una partita di Champions League è una sensazione incredibile perché sapevi quanto è importante per i tifosi e per la squadra. Sai che con questa maglia devi andare oltre le tue possibilità e fare una gara diversa: stai rappresentando uno dei migliori club al mondo“
Sul Milan di Pioli: “Era brutto non vedere il Milan in Champions League. Ora la cosa bella è che il club rossonero sta tornando ad essere protagonista sia in Europa e sia in Italia, ed è bello vedere il Milan in questa competizione e poter guardare le partite con lo stadio pieno. Mi piacciono i ragazzi che ci sono in squadra. Questa esperienza in Champions quest’anno è stata bella per questi ragazzi per capire cosa significhi giocare questa competizione. Mi piace il mix dell’esperienza con i giovani, perché il nostro Milan era così e ci aiutavano capire che cosa significasse giocare certe partite. Per i giovani è molto difficile giocare contro club così prestigiosi in stadi importanti con i tifosi. Se non hai un supporto da parte dei più esperti diventa dura. Quest’anno è stato così. Speriamo che il Milan l’anno prossimo torni a giocare la Champions e sicuramente i risultati saranno differenti perché hanno avuto già questa esperienza“
Sulla Champions League vinta nel 2007: “È stato l’anno più bello della mia carriera a livello di risultati, sia collettivi che personali. Il mio obbiettivo non era essere capocannoniere. Nel 2006 Sheva è andato via e quindi Ancelotti mi ha cambiato un po’ il ruolo: ero diventato una seconda punta, facendomi giocare vicino a Inzaghi e divento il capocannoniere della Champions League. Per me è bellissimo perché so le difficoltà di raggiungere questo risultato”
Sulla finale di Atene: “Avevamo il dubbio del 2005 e la paura che potessimo perdere ancora con lo stesso avversario. Quando abbiamo fatto gol abbiamo avuto una scarica di adrenalina, ma sapevamo che la gara non era finita lì. Poi c’è stato l’assist per il gol di Pippo: eravamo così stanchi che dopo il gol festeggiammo solo io e Inzaghi. Tutti avevano la voglia di vincere quella partita senza che succedessero le cose di Istanbul. Poi c’è stato il gol di Kuyt e quindi di nuovo brividi, ma cinque minuti dopo il fischio finale e alla fine il Milan vince la Champions“.
Su Ibrahimovic: “Bello vedere giocare questi campioni fino a 40 anni. Vederlo giocare ancora in Champions è veramente un piacere“.