Un mese di fuoco per consolidare il primato. Sotto a chi tocca: il Milan non ha più paura di nessuno

Pausa delle nazionali archiviata, il Milan di Stefano Pioli scalpita e prepara la delicata sfida di sabato sera contro la Fiorentina.

Per il Diavolo sarà un mese di fuoco, infatti, i rossoneri dovranno affrontare 9 gare prima della sosta natalizia. Rispettivamente contro: Fiorentina, Atletico Madrid, Sassuolo, Genoa, Salernitana, Liverpool, Udinese, Napoli ed Empoli. Per poi tornare in campo contro la Roma il 6 gennaio a San Siro.

Saranno gare intense, senza sosta. Spesso si giocherà ogni tre giorni, dunque, servirà lucidità mentale oltre che scelte oculate da parte di mister Pioli. Ma questo Milan ha la maturità per consolidare il primato?

Si, assolutamente si. Spesso si è perso troppo tempo ad inseguire teorie atte a banalizzare il percorso di crescita di questa giovane e sorprendente squadra, per riconoscere il lavoro di un gruppo forte, sano e compatto. Per fortuna i rossoneri hanno sempre fatto parlare i numeri, e forse adesso anche gli ultimi scettici hanno smesso di dare aria alla bocca.

E non si può certo dire che questa squadra non abbia dovuto dribblare gli assalti di una stampa spesso ingenerosa. Per qualcuno questa squadra giocava bene solo senza pubblico. E quante volte le mie orecchie hanno sentito teorie strampalate e fuori luogo.

Per non parlare degli infortuni. Il problema è sempre stato la gestione fisica dello staff tecnico. Ma guai a dar merito a questa squadra, che invece ha continuato a vincere e sorprendere comunque. Il Milan si è ritrovato a giocare per 35 partite delle ultime 69 con un minimo di 5 assenze e un massimo di 9. In alte parole in due anni Pioli è stato costretto a privarsi per il 50% delle partite giocate della possibilità di poter disporre di un terzo della rosa dei “titolari”. Forse allora è arrivato il momento di cambiare teoria. Il Milan è forte. Lo dicono i numeri. Lo dice la classifica.

Gli esami di maturità sono terminati. E guai a parlarne ancora. Il Milan deve pensare soltanto a giocare, a vincere. Le chiacchiere le porta via il vento. I numeri restano impressi per sempre. E i numeri di Stefano Pioli e i suoi ragazzi hanno fatto la storia.

Sotto a chi tocca, il Milan non ha più paura di nessuno.

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