Milan, cosa stai diventando?

Nella serata di ieri è arrivata un’altra sconfitta per il Milan in quest’avvio di 2023. La più pesante perché arrivata nel derby in campionato contro l’Inter.

Nell’ultimo mese i rossoneri non avevano sicuramente entusiasmato i propri tifosi: le aspettative riposte sulla squadra di Pioli appena un mese fa erano ben diverse.

Dopo la prima partita dopo la sosta per i Mondiali, vinta contro la Salernitana, il Milan, grazie anche alla vittoria dell’Inter contro il Napoli, si era portato a -5 dai partenopei tenendo aperta la corsa scudetto.

Da allora il vuoto totale: dopo un mese infatti i rossoneri sono precipitati al sesto posto fuori dalla zona Champions, a -18 dal Napoli.

Il tracollo

(Getty Images)

In un mese è arrivato il tracollo del Milan. Dal 4 gennaio in cui era pienamente in lotta per lo scudetto al 5 febbraio in cui è al sesto posto.

Da Salerno al derby di ieri ci sono state ben 6 partite in mezzo in cui sono arrivati 2 pareggi e 4 sconfitte, neanche una vittoria.

Al di là dei risultati nelle sconfitte contro la Lazio e contro il Sassuolo, a pesare ulteriormente sull’umore dei tifosi sono sicuramente le due sconfitte arrivate nei derby. Il primo perso 0-3 in Supercoppa mentre il secondo ieri sera perso 1-0.

La partita di ieri è stata l’immagine emblematica del Milan degli ultimi tempi, una squadra che sembra aver perso il proprio animo e che non è più in grado di scendere in campo per vincere le partite.

Nel derby di ieri, Pioli ha reinventato il Milan con un 3-5-2 che è stato troppo rinunciatario. Un Milan che non ha fatto nessun tiro nel primo tempo, il primo è arrivato al 58’, ma soprattutto nessun tiro in porta in tutta la partita.

Al momento non si vede la luce in fondo al tunnel tra giocatori fuori forma e scelte discutibili di Pioli, tra cui quella di lasciare Leao in panchina per ben due partite consecutive.

Il Milan sembra essere tornato a quello antecedente al periodo del Covid e sui social non tardano ad arrivare i #PioliOut. Insomma, una situazione non proprio comoda per i rossoneri, chiamati quanto prima a ritrovarsi – al netto di ogni colpevole e responsabilità – per non perdere il treno Champions.

Clemente Grimaldi

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