Tomori da brividi sul Milan: “San Siro è emozionante, ho un obiettivo!”

Un percorso segnato da costanti sfide, quello di Fikayo Tomori, il difensore del Milan giunto ora a questo punto della sua carriera puntando sempre verso un costante miglioramento. Un giocatore che fin dagli inizi ha saputo distinguersi, seppur lui stesso riconosca come non deve essere stato facile. Tomori ha così parlato della sua storia e di come è arrivato tra i rossoneri nel corso dell’intervista fatta dalla UEFA.

Quando sono arrivato, ho dovuto pensare di più al mio stile di gioco. In Italia è più importante capire dove posizionarti rispetto al pallone, come passarlo – ha appunto spiegato Tomori, commentando anche le differenze tra calcio inglese e italiano – È diverso rispetto all’Inghilterra, dove a volte si gioca in base all’istinto. In Italia lavoro su aspetti più specifici, devo assicurarmi di essere bravo sia col destro che col sinistro”.

Il passaggio lungo fa parte del mio gioco, essendo un centrale a volte ho bisogno di giocare la palla lunga e ci sto lavorando. Si tratta di acquisire la tecnica, di sentirmi a mio agio nel farlo con entrambi i piedi. Sto sempre attento alla mia velocità, quante volte vado in pressing o in recupero, o a quanta distanza sto coprendo“.

Tomori, Milan
Fikayo Tomori

Tomori: “Ero cresciuto guardando il Milan dei tempi d’oro e i suoi giocatori”

Dal sogno del Chelsea di Drogba alla Champions League, Tomori ha poi raccontato del suo arrivo nel Milan:

Ricordo la prima telefonata di Paolo Maldini, in cui mi disse che che mi volevano. Ero cresciuto guardando il Milan dei tempi d’oro e i suoi giocatori. È stato semplicemente surreale. San Siro è come un monumento. Poi, il giorno della partita, i tifosi sono lì da due ore prima della gara. Si sente l’energia che emanano“, ha raccontato poi, parlando anche della sua esperienza in Champions.

Si giocano le partite di campionato, le coppe nazionali, ma quando arriva la Champions League è tutto diverso. Le luci di San Siro sono un po’ più luminose. Ascolti i tifosi fino all’ultimo minuto prima del fischio iniziale quando tutto lo stadio urla insieme ‘The Champions’. Ti fa venire la pelle d’oca, anche se succede ogni volta“.

Ricordo che quando ho segnato contro il Liverpool, ho pensato: ‘Ho segnato a San Siro per il Milan in Champions League. Wow, questo è quello che guardavo fare ai miei idoli e ora lo sto facendo io’. È pazzesco pensarci“.

Il mio Next Level è essere presente in entrambe le aree di rigore, essere dominante sia nel gioco aereo che col pallone tra i piedi. Mio padre dice che tutto si basa sulla determinazione, non solo nel calcio ma anche nella vita – ha poi concluso Tomori – Se lavori duramente a qualcosa, se ti applichi e lo vuoi davvero, allora ciò in cui ti impegni ti darà i suoi frutti. È una cosa che ho sempre avuto in testa, tatuata da qualche parte nel mio cervello“.

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