Messias a cuore aperto: “Giocare in Champions un sogno”, poi il racconto sul suo passato

Uno dei protagonisti della stagione rossonera, seppur in ombra in quest’ultimo periodo, è senza dubbio l’attaccante esterno Junior Messias che, a suon di gol e di ottime prestazioni ai tempi di Crotone, si è guadagnato la chiamata di una squadra blasonata a livello mondiale come il Milan.

Ricordato soprattutto per la sua storia extra calcio, il brasiliano ha conquistato tutti i tifosi rossoneri la scorsa stagione con quel gol allo scadere contro l’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano nella fase a gironi della Champions League e soprattutto tutti ricorderemo l’esultanza commuovente dell’attaccante.

Messias Milan Champions League

Le parole di Messias

Nell’ultimo episodio di Magazine Uefa Champions League, dedicato alle semifinaliste della competizione più ambita d’Europa, c’è proprio il calciatore rossonero che ha rilasciato una piccola intervista. Di seguito le sue parole:

Sull’infanzia:

“In brasile passavamo il tempo sulla strada ed ero felicissimo di questo, sono nato e cresciuto in un piccolo paese dove conoscevo tutti. Come la maggior parte dei calciatori brasiliani la mia infanzia l’ho passata in strada a giocare dopo la scuola”.

Sull’arrivo in Italia:

“Molti pensano che l’Europa sia abiti firmati e macchina di lusso ma non è così, all’inizio non è stato facile. Non sono mancati momenti di sconforto per me e mia moglie: una volta siamo andati a fare la spesa con 5 euro in tasca. Ho lavorato molto per arrivare fino a qui ed è stata davvero dura ma oggi apprezzo tutto quello che ho e dò valore a ogni euro che spendo perché so cosa vuol dire non avere soldi”.

Sul gol contro l’Atletico:

Ho pianto quando ho segnato quel gol, mi sembrava che fossi il protagonista di un film. Giocare in Champions è il sogno di ogni bambino ed era inimmaginabile segnare alla partita d’esordio.

Sulla sua formazione calcistica:

Non ho mai giocato in una squadra brasiliana, non sono cresciuto in un club né tantomeno in un Academy ma sono arrivato in Europa con l’obiettivo di costruirmi una carriera da 0. In Brasile non sapevo nemmeno di poter venire in Italia ma poi mia zia ha pregato tanto e Dio le ha concesso una visione in cui giocavo in una grande squadra europea.

 

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