Sportiello si presenta: “Qui per Pioli”, poi il commento su Maignan

Il nuovo acquisto del Milan si è presentato oggi in conferenza. Il portiere è pronto per stupire e dare il suo contributo ai rossoneri.

Il nuovo portiere dei rossoneri verosimilmente sarà colui che farà rifiatare Maignan. Oggi il 31enne italiano si è presentato in conferenza stampa come nuovo acquisto della società, pronto per iniziare una nuova stagione con la casacca rossonera.

Parole d’amore per Sportiello, il legame con Pioli ed il club

Sei arrivato nel momento giusto? Sicuramente, come ho già detto nei giorni scorsi, è l’ultimo step della mia carriera. Coronamento di un sogno. Non lo dico per far vedere “nuovo arrivato”. Devo ancora un po’ realizzare. Credo di sì, credo di essere maturato molto soprattutto negli ultimi 2-3 anni. Credo sia stato il momento giusto.

Marco Sportiello si è presentato con moltissima umiltà. Il portiere ha dichiarato di non eccellere in molte qualità tecniche, ma pensa di avere valori importanti grazie alla gavetta fatta tra primavera, serie D, C1, fino ad arrivare in Serie A. Per lui è un sogno essere da dieci anni di fila nella massima serie italiana, un motivo di orgoglio.

Astori qui è nato come calciatore, pensi sia un cerchio della vita che si chiude l’approdo al Milan? Con il mister abbiamo vissuto l’esperienza bruttissima. Non ci ho pensato, però è una persona che porto sempre dentro. Anche se abbiamo fatto quasi un anno insieme mi ha insegnato tanto, perché sapeva come dirti le cose al momento giusto. Eravamo una squadra giovane e sapeva come dire le cose, ho anche conosciuto la famiglia. Sicuramente me la porterò dentro, anche il mister. Col mister ho questo legame anche con l’esperienza che abbiamo passato e son contento di lavorare con lui. Non ci avevo pensato a questo incontro.

Il neo acquisto del Milan ha riempito di elogi il suo nuovo compagno di reparto, Mike Maignan. Raccontando un aneddoto sul primo anno del francese in Serie A.

Ho detto al mister che era fortissimo. È un portiere importante, difficile da rimpiazzare. Secondo me questo è un portiere molto importante. Mi ha confermato anche lui (il mister) questo, perché è sotto gli occhi di tutti. Io mi son sempre adattato a tutti e mi son sempre trovato benissimo anzi per me, nonostante i 31 anni, posso imparare tanto da lui ed è quello che voglio fare. È un portiere, rispetto anche a me che sono vecchia scuola, lui è molto moderno e diverso rispetto agli altri. Voglio cercare di “rubargli” queste cose. Con le mie caratteristiche, quando e se dovrò giocare dovrò fare quello che posso fare io e non quello che fa lui. Io sono io e lui è lui. Voglio rubargli qualcosa e voglio imparare.

Sportiello si presenta col Milan
Sportiello- spaziomilan.it

Sportiello è convinto che potrà avere un buon minutaggio nelle varie competizioni. Il Milan è impegnato su tre fronti (campionato, Champions e Coppa Italia) e servirà il supporto di tutti sia dentro che fuori dal campo.

Credo che nel quotidiano anche quelli che giocano meno devono spingere il gruppo. È una cosa che mi sono accorto negli ultimi anni, io devo cercare di essere più pronto possibile. Non è facile perché se non giochi per 7-8 mesi ti buttano dentro e devi far bene e non hai l’occasione subito la domenica dopo. Devi esser bravo e stare sul pezzo e dare una mano a tutto l’ambiente, pensare che loro ci sono, che io ci sono.

L’esperienza a Bergamo ed il rapporto con i nuovi compagni

Gasperini ha dato fiducia al portiere nelle ultime partite, ma la scelta col Milan era già stata fatta e mai messa in discussione. Sportiello si dice soddisfatto di aver dato tutto per l’Atalanta facendo un processo positivo dalle giovanili alla prima squadra, ma nonostante ciò il momento giusto per andarsene era arrivato. Scelta dei rossoneri confermata più volte durante la conferenza dove si è detto contento della decisione presa.

Rapporto con Pioli? Ci siam sempre sentiti, perchè abbiam passato un’esperienza particolare ed è rimasto il legame. Ora sono al secondo giorno. Non mi ha chiesto particolari cose dal punto di vista dello spogliatoio ed umano. Devono arrivare ancora gli altri e ci sarà tempo. Maignan? Voglio vederlo da vicino, anche Antonio (Mirante) l’ho conosciuto in nazionale e voglio imparare anche da lui, credo mi darà una grossa mano.

Sportiello non vede l’ora di esordire con la nuova squadra. Si è detto stimolato dal grande livello della rosa e di essere in fibrillazione per poter osservare qualsiasi giocatore da vicino. Occhio di riguardo su Rafael Leao, fuoriclasse assoluto della rosa.

Dove vorresti esordire? Bologna-Milan magari no perché fuori casa. A San Siro è meglio, per me è già tanto. Parlato con i nuovi acquisti? Pulisic non lo so, non ci risulta niente, non abbiamo parlato. Avevo un accordo da tempo, io ed i miei agenti siamo stati diretti su questa strada. Il Milan è una cosa troppo importante e non c’è stato altro. Loftus-Cheek si vede che è un giocatore importante, con fisicità importante, ma è presto e non lo conosco bene. Ci darà una grande mano, ha grossa esperienza nel Chelsea e ci darà una grande mano, vedremo più avanti.

È stato chiesto che tipo di apporto possa portare il 31enne ai suoi compagni di reparto. Marco ha risposto nuovamente con grande umiltà. Prima ha scherzato su Mirante spiegando come, essendo più anziano, debba solo seguirne l’esperienza ed ha proseguito continuando gli elogi a Maignan.

Maignan, non lo so, è un portiere già inquadrato e non credo abbia bisogno di altri consigli, però si può aiutare dando ritmo agli allenamenti e stimolarlo. Secondo me sono le uniche cose che posso dargli, però è già un portiere importante e formato. Non è un ragazzino, è molto maturo rispetto altri portieri. Ha vinto campionati, in Francia, un campionato qui. Posso dare solo quello ed andare forte in allenamento, essere affidabile.

L’ex Atalanta non ha mai utilizzato i piedi nella sua esperienza a Bergamo. Un altro tipo di gioco, più offensivo, ha portato Sportiello a non aver mai provato un esperienza di “costruzione dal basso“, ma si è detto pronto a voler imparare e ad abituarsi in base al lavoro dei compagni. L’intervista è stata chiusa parlando dei propri modelli di ispirazione nel ruolo.

Ter-Stegen mi piace molto, è molto forte. Anche se è dell’Inter Handanovic è stato fortissimo, un modello. Courtois, Oblak, ce ne sono tanti. Ne seguo molti, ce ne sono tanti.

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