In questo periodo di calciomercato è tornato a parlare ai microfoni Stefano Pioli, attualmente alla guida dell’Al Nassr nel campionato saudita, l’ex allenatore rossonero è stato protagonista di una lunga intervista con Radio TV Serie A. Un’occasione per parlare non solo del suo nuovo incarico, ma anche del Milan e dei giocatori che ha avuto modo di allenare.
Il pensiero su Reijnders
Pioli ha avuto parole di elogio per Tijjani Reijnders, centrocampista che ha conquistato il pubblico rossonero con la sua grinta e le sue qualità tecniche. Il tecnico, che lo aveva seguito anche prima del suo arrivo al Milan, ha raccontato come, già da una partita tra West Ham e AZ Alkmaar, si fosse fatto un’idea chiara del talento del ragazzo. “Reijnders è un giocatore incredibile, con un’intelligenza e una qualità fuori dal comune. Tuttavia, lo scorso anno ha avuto difficoltà a concretizzare, anche se non c’era dubbio sulle sue qualità. Il primo anno in Italia è sempre difficile: il nostro calcio è più tattico e strategico, e per un calciatore straniero l’adattamento non è mai immediato. Non ho mai avuto dubbi su di lui”, ha dichiarato Pioli. Nonostante l’incertezza iniziale, è evidente che il giovane olandese ha trovato la sua dimensione.
La stima per Pulisic
Il discorso è proseguito su Christian Pulisic: “Pulisic è un talento puro, un giocatore con una mentalità straordinaria”, ha raccontato Pioli. “Quando l’ho incontrato per la prima volta in videochiamata, ero già convinto delle sue capacità, ma mi ha impressionato la sua umiltà e la voglia di mettersi alla prova in un nuovo campionato. Christian è uno di quei giocatori che può adattarsi a più ruoli e che, nonostante le difficoltà, dà sempre il massimo. È stato un piacere allenarlo”. Pioli ha sottolineato la capacità di Pulisic di adattarsi e ha aggiunto che il suo impegno è stato sempre esemplare.
Il caso De Ketelaere
Non è mancato il riferimento anche a Charles De Ketelaere, il talento belga che aveva avuto un impatto altalenante durante la sua permanenza al Milan sotto la guida di Pioli. “De Ketelaere è uno di quei giocatori che ha avuto un po’ di difficoltà, ma non credo che fosse solo colpa mia”, ha spiegato Pioli. “Ci sono state problematiche che, purtroppo, non sono legate esclusivamente al suo rendimento individuale. Con Gasperini adesso sta facendo bene, ma sicuramente l’ambiente ha avuto un impatto positivo su di lui. È un ragazzo con grandi potenzialità, ma come per ogni giocatore, le condizioni devono essere quelle giuste per esprimere al meglio il suo talento”. Pioli, insomma, non ha mai perso la fiducia nelle qualità del belga che ora sta trascinando l’Atalanta sopra ogni aspettativa, come si può notare dalle previsioni di inizio stagione dei bookmaker NetBet.
Il suo Milan e la nuova esperienza in Arabia Saudita
Pioli ha rivelato che, nonostante l’attuale esperienza in Arabia Saudita, non ha mai dimenticato il Milan. “Quando c’è di mezzo il Milan, sono sempre emozionato”, ha detto Pioli. “Non è stato facile all’inizio seguire il Milan da lontano; ho visto poco della squadra nella prima parte della stagione, ma alcune prestazioni, come quella contro il Real Madrid, mi hanno impressionato”. Sebbene il suo cuore resti legato al club, Pioli ha sottolineato che il calcio è fatto di momenti.
In merito alla sua decisione di lasciare l’Italia per accettare la panchina dell’Al Nassr, Pioli ha spiegato di aver sentito il bisogno di una pausa dopo cinque anni intensi con il Milan. “Alla fine della stagione ho sentito che era il momento di allontanarmi dal contesto italiano. L’esperienza con il Milan è stata incredibile, ma avevo bisogno di un cambiamento”, ha dichiarato Pioli. Tuttavia, ha subito aggiunto che, nonostante non avesse pianificato di allenare in Arabia Saudita, l’occasione gli è piaciuta fin da subito. “L’incontro con il club è stato uno dei più belli della mia carriera, hanno mostrato una grande visione per il futuro. Mi hanno fatto sentire subito apprezzato e ho deciso di accettare”, ha proseguito Pioli. Oggi, l’allenatore è contento della sua scelta, anche perché, come ha ammesso, il calcio saudita è destinato a crescere e a migliorare.