Genoa-Milan: l’analisi tattica

Il Milan, pur soffrendo, sconfigge il Genoa a Marassi e centra il terzo successo consecutivo. A differenza delle gare contro la Fiorentina e il Chievo, i rossoneri hanno disputato una prova da rivedere sotto molti aspetti, tanto che a fine primo tempo e nella ripresa hanno rischiato in più situazioni di subire il gol del pareggio. Sul lungo andare, gli uomini di Clarence Seedorf hanno infatti concesso molte occasioni – Christian Abbiati ha salvato il risultato con due grandi interventi – e non sono riusciti a sostenere i ritmi imposti da un Genoa aggressivo e coriaceo.

COSA HA FUNZIONATO – I terzini, Bonera e Constant, hanno svolto molto bene la fase di copertura. Bloccati e sempre al posto giusto nel momento giusto, i nostri difensori esterni hanno evitato che il Genoa sfondasse sulle fasce e si sono impadroniti con cognizione di causa delle corsie di competenza, creando le condizioni per le giocate e le ripartenze degli esterni di centrocampo, Honda e Taarabt. Proprio il giapponese, dal punto di vista tattico, ha sfoggiato un’altra prova convincente: pur avendo faticato a entrare in partita, Keisuke non si è mai dato per vinto, ha continuato a correre, ripiegare e a lottare su tutti i palloni. E al momento di colpire, non ha sbagliato. Pollice alto anche per i centrali di difesa – Rami e Mexes – che, grazie all’equilibrio assicurato dai terzini, non hanno mai perso la concentrazione, hanno coperto la posizione con intelligenza e hanno sbrogliato al meglio situazioni spinose, uscendo con efficacia per rimediare agli spazi tra le linee che si sono verificati ed effettuando salvataggi di fondamentale importanza. Che dire, intesa perfetta.

COSA NON HA FUNZIONATO – Nella zona centrale del terreno di gioco, dalla fine del primo tempo al termine dell’incontro, il Milan ha concesso davvero troppi varchi. Già, nonostante abbia corso alla follia e abbia fatto il possibile per garantire compattezza e solidità, un discreto Nigel De Jong non è riuscito a sopperire alle mancanze di un Montolivo fuori condizione e fuori luogo. Dopo un avvio promettente, il mediano di Caravaggio ha smarrito la bussola e non è riuscito a tenere il passo dei centrocampisti rossoblù. La prestazione del capitano rossonero è stata caratterizzata da palloni persi, passaggi sbagliati, scarso senso del gioco e della posizione e mobilità precaria. Insomma, vero Monto cercasi. Nemmeno Kakà, che però si è dato da fare fino alla fine e ha anche cercato di contribuire alla fase difensiva, è riuscito a imporsi. Poco brillante dal punto di vista fisico e con poche idee, Ricky non ha impresso la sua firma sulla gara e non ha creato nulla di interessante. Infine, a un Taarabt autore di un gran gol e bravo a creare scompiglio tra le linee genoane va imputata un’incostante partecipazione alla fase di non possesso. Per stavolta, dal momento che Constant è comunque riuscito a cavarsela, è perdonato. In futuro, non si sa.

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