Si vince anche difendendo

Se a 10 sottraggo 2 il risultato è indiscutibilmente 8. Se il calcio fosse una materia razionale, tolto Alessandro Nesta a un Milan già traballante in difesa, il risultato dovrebbe essere negativo. L’imprevedibilità è però una delle varianti più eccitanti di questo gioco, tanto è vero che inspiegabilmente tolto un fuoriclasse e inserito un discreto giocatore come Mario Yepes, lo scorso sabato la difesa colabrodo del Milan, per la prima volta in stagione, non ha subito gol. A cosa dobbiamo questo cambio di tendenza?

Che d’improvviso Yepes sia diventato un fenomeno e Nesta un brocco è una possibilità che scartiamo a prescindere. Il turno di riposo concesso da Allegri all’italiano è dovuto solo ed esclusivamente all’impossibilità di far giocare ad un over 30 partite di Campionato e Champions senza alcuna sosta. Allora appunto ecco Yepes, meno rapido ma più roccioso, meno forte ma più in salute. Con la sua presenza più centimetri sui calci piazzati, centimetri che senza Ambrosini, Boateng e Ibra servono come il pane. Il merito dello zero alla voce gol subiti però non può e non deve essere attribuito solo al colombiano.

Uno dei must di Mister Allegri è: tutti sono responsabili della fase difensiva. Così Van Bommel, una diga che settimana scorsa faceva acqua da tutte le parti, sabato è sembrato in netta ripresa dal momento che le palle perse sono diminuite in quantità. Così Nocerino, più dinamico rispetto alle precedenti apparizioni, ha dato una grande mano dietro. A loro aggiungiamo Seedorf a cui togliere palla era veramente difficile, Emanuelson che con i suoi movimenti casuali manda in confusione persino gli avversari e El Shaarawy che, a differenza di Pato, ben si prodiga in fase difensiva. Detto questo però va ricordato che senza gli interventi prodigiosi di quel Thiago Silva, sempre più divino e meno umano, oggi saremo qui a parlare di tutta un’altra storia. Ora, pur in attesa di test più probanti: bentornato muro rossonero!

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