Binho e la crisi del secondo anno

Fino a un anno fa, nessuno avrebbe potuto mettere in discussione l’operato di Robinho. Nonostante si divorasse gol su gol, Binho riusciva a garantire dinamismo, a svariare su tutto il fronte d’attacco e a disorientare le difese avversarie. Trattavasi di un fenomeno di utilità.

Ora, però, le cose sono cambiate. Durante la stagione che sta per concludersi, Robinho ha deluso le attese. La seconda punta di Sao Vicente è riuscita ad esprimersi a sprazzi, senza incidere nei momenti clou, eccezion fatta per il match d’andata contro l’Arsenal. Il potenziale, dimostrato in passato, è stato di rado messo in luce.

E’ capitato che si imponesse per una manciata di minuti, per poi scomparire dalla circolazione. Del gioco a tutto campo, che l’aveva contraddistinto, non vi è nemmeno l’ombra. In diverse partite, è addirittura capitato che non riuscisse ad impossessarsi del bandolo della matassa.

L’unica costante, rispetto alla stagione passata, riguarda le reti mancate. Come prima, più di prima. Robinho è riuscito a fallire palle gol che avrebbero potuto mutare l’andamento dell’incontro e della stagione. A pensare all’occasione sprecata contro il Barcellona, vengono ancora i nervi. E come dimenticare gli errori contro Bate Borisov, Catania, Genoa, Novara, Cagliari, Napoli e Bologna?

L’anno scorso, dal momento che si sacrificava per la squadra ed era sempre nel vivo del gioco, il tutto era scivolato in secondo piano. Quest’anno, non è più così. Robinho è mancato nei momenti decisivi, non gli resta che recitare il mea culpa.
E se un’offerta allettante dovesse giungere in Via Turati, tutto potrebbe succedere.

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