StraordItalia, Germania schiantata 2-1. Super Montolivo, Cassano è l’assist-man

Doveva essere la partita della vita, e così è stata. Un’Italia perfetta nel primo tempo e per lunghi tratti del secondo abbatte la corazzata Germania, che già assaporava la rivincita in finale contro la Spagna, come nel 2008. Invece si è messa di mezzo l’Italia di Cesare Prandelli, capace di mettere sotto continuo scacco la miglior Nazionale vista fino ad oggi nell’Europeo.

La Germania non è riuscita a essere cinica come lo è stata l’Italia, che ha trovato in Balotelli finalmente quel finalizzatore che gli era mancato fino ad oggi. Doppietta stratosferica di SuperMario, con i tedeschi costretti ad accontentarsi del gol della bandiera solo su rigore nel recupero con Ozil. Ma a Kiev ci andiamo noi.

Eppure i primi minuti sono a tinte bianco-rosse. Il primo brivido arriva da calcio d’angolo, dove un’incertezza di Buffon esalta i riflessi di Pirlo sulla linea di porta. Poi un tiro-cross di Boateng dopo pochi minuti per poco non soprendente il Capitano, che si salva in angolo. Sembra l’inizio di una gara difficile, in salita, da risolvere in contropiede, all’italiana insomma. Ed è infatti un’invenzione di Cassano a sbloccare il risultato: finte a ubriacare Hummels, cross pennellato in mezzo all’area dove Balotelli sovrasta di testa Badstuber e incorna l’1-0. Un gol da vero centravanti vecchio stile, un gol che cambia l’inerzia della partita.

La Germania si spaventa, Montolivo, supportato egregiamente da De Rossi e Marchisio, sale in cattedra e incomincia a sfornare palloni d’oro. Come quello del raddoppio: recupero palla nella nostra metà campo, movimento di Balotelli in profondità e lancio alla Pirlo. Poi al resto ci pensa SuperMario, che scarica una sassata nel sette che paralizza Neuer sulla linea di porta. Stadio ammutolito, Balotelli esulta alla Hulk e spedisce via i cattivi pensieri. C’è una squadra in campo, e sono gli uomini di Prandelli.

La ripresa ricomincia con i cambi di Loew che deve cambiare il corso della gara: dentro Reus e Klose per Kross e Gomez, ma la sostanza non cambia. Bonucci e Barzagli in mezzo alla difesa sono un muro troppo alto per la Germania, che non riesce mai a sfondare. Le forze, però, vista l’intensità di un primo tempo da cineteca, incominciano a scarseggiare. Prandelli è costretto ai campi, con Diamanti e Thiago Motta che prendono il posto dei due rossoneri: Cassano, autore di una prova da vera seconda punta al servizio di Balotelli e della squadra, e Montolivo, migliore in campo degli azzurri per cattiveria e personalità in mezzo al campo.

La partita rimane in stand-by per un paio di minuti, con la Germania che pensa più a non prendere il terzo che ad accorciare le distanza. Loew allora cala l’ultima carta offensiva: fuori Boateng per un attaccante come Mueller. La Germania è tutta sbilanciata verso l’attacco, ma l’Italia, dopo aver sostituito Balotelli con Di Natale, non riesce a chiudere la partita in contropiede con molteplici occasioni. Nel recupero, un rigore per tocco di mano di Balzaretti, trasformato da Ozil, riaccende le speranze tedesche. Ma il tempo scorre in fretta e non basta alla Germania per provare un ultimo disperato assedio alla porta di Buffon. I tedeschi si arrendono, l’Italia conquista la finale dell’Europeo.

Neanche il gigante Neuer, usato nel finale come torre sui calci d’angolo e come libero nel tempo di recupero, basta a una Germania parsa irriconoscibile nella prima ora di gioco. L’Italia, da vedere e rivedere per intensità e giocate, registra la liberazione a Balotelli da pressioni di prestazione. I due rossoneri, Cassano e Montolivo, autori di una prova encomiabile, sono stati tra i più propositivi. E adesso andiamo a giocarci la finale di Kiev con la Spagna. Sperando che il sogno diventi realtà.

Ai microfoni di RaiSport la gioia di Riccardo Montolivo: “Adesso ci giochiamo tutto con la Spagna. Partiamo alla pari? Non so, magari 51 a 49 per loro, ma domenica sarà una nuova storia“. Nel frattempo, un posto nella storia gli azzurri l’hanno già conquistato: con la Spagna Campione del Mondo in carica, l’Italia, in quanto finalista dell’Europeo, participerà il prossimo anno alla Confederation Cup in Brasile. Insomma, altra competizione, altre emozioni. Tutte da vivere. Ma prima c’è Kiev…

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