Meglio il gioco nel complesso, ma quanti errori individuali

Siamo ancora qui a commentare l’ennesima amara settimana per i colori del Diavolo, ancora una sette giorni chiusasi con una sconfitta, nel mezzo della quale c’è stato un pari di Champions che ha molto deluso le aspettative. Insomma, il Milan è ben lontano da raggiungere quel risultato che lo ha sempre contraddistinto ma che ormai sembra essere diventato un’utopia: la vittoria. Mai i rossoneri avevano esordito così male in campionato, o almeno non avveniva da tempo immemorabile, visto che l’ultima volta che si era chiusa la quarta giornata con un bottino di tre sconfitte risale a oltre 70 anni fa. Si spera di non peggiorare il record e per farlo bisogna anche sfatare il tabù San Siro. Aspetteremo mercoledì. IN RIBASSO.

Tuttavia, se i risultati non arrivano, almeno dal punto di vista del gioco sembra esserci stata una leggera ripresa. Oggi il Diavolo non ha assolutamente meritato di perdere, giocando a tratti meglio dell’Udinese. Un’iniezione di fiducia che potrebbe fare bene in vista del turno infrasettimanale, sperando che al gioco seguano, ovviamente, i gol. IN RIALZO.

La ripresa nel gioco vista oggi è stata certamente la chiave che ha spinto la società a confermare ancora una volta Allegri alla guida tecnica. Evidentemente, dai piani alti di via Turati ci si è finalmente resi conto che questa debacle non può essere totalmente imputabile all’allenatore toscano, che con gli uomini che ha a disposizione più di tanto non può fare. Una scelta ponderata e che, al momento, appare come quella più giusta. IN RIALZO.

Quello che c’è da correggere nell’immediato è l’incredibile sequela di errori individuali, in tutti i reparti del campo, ma in maggior numero in quello arretrato. È innegabile che la sconfitta odierna è stata causata dai clamorosi errori difensivi, sia di Zapata, che di Mexes, che di Abbiati. Parlando sempre della difesa, la spinta dei terzini è totalmente insufficiente. Ma neanche l’attacco e il centrocampo vanno meglio. Si segna poco, pochissimo, e i centrocampisti non riescono a rifornire Pazzini di palloni giocabili, coprendo, allo stesso tempo, in maniera insufficiente la fase difensiva. Il compito spettante ad Allegri somiglia molto a un miracolo. IN RIBASSO.

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