Un mese dall’esonero di Allegri: Milan nuovo, ma quanto migliore?

E’ passato il primo complimese dall’esonero di Allegri, da ieri è trascorso un mese esatto dalla decisione di Silvio Berlusconi, condivisa sia dalla figlia Barbara che da Galliani, di sollevare dall’incarico l'(ex)allenatore toscano, all’indomani dell’incredibile ko per 4 a 3 contro il Sassuolo. 4 sberle di Berardi, mille problemi per il Milan, che quella sera del 12 gennaio 2014, dopo 3 anni e mezzo di “ciclo Max”, era arrivato ad un punto di non ritorno.

E così il (prevedibile) epilogo, che molti rossoneri non vedevano l’ora di vivere. Quasi una vittoria, visto che sul campo se ne vedevano di rarissime. Una notte per pensare, o forse per studiare il miglior modo per gestire il caso ed avvisare Clarence Seedorf, poi il giorno dopo, al mattino e prima del ritrovo a Milanello di staff e squadra, l’annuncio ufficiale. Doloroso ma necessario. In questo periodo Allegri ha vissuto in relax, senza mai voler ritornare sulla vicenda (ci sarà tempo), godendosi la sua Toscana, raccogliendo diversi attestati di stima, da Galliani a Balotelli fino alla Curva Sud, incontrando Mario Orfeo (direttore TG1), andando a fare visita al Sassuolo (il “luogo del delitto” che ha allenato nel 2007-2008, conquistando la storica promozione dalla C alla B) e sorridendo alle prime ipotesi per la sua prossima panchina: Leeds e Monaco. Soprattutto, quella della Nazionale, non più solo una speranza ma bensì quasi un accordo scritto, come vi abbiamo riferito ieri in anteprima.

Adesso è appena iniziata l’era Seedorf, che stasera contro il Bologna non può fallire. E che in Champions non potrà fare figuracce. Fino adesso l’olandese è stato apprezzato più per i ricordi del passato, così come calma e classe che mette in ogni suo gesto, che per le idee “rivoluzionarie”. La strada è piena di ostacoli, soprattutto c’è un modulo che ancora non convince e non soddisfa (nemmeno i giocatori), ma le speranze ci sono tutte. E’ un Milan nuovo, ma quanto migliore?

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