Paradosso Inzaghi: nel cuore dei tifosi, che però terrebbero Seedorf

Il paradosso, nella cultura di massa, è un ragionamento che apparre corretto, ma che porta ad una soluzione contraddittoria. Il vocabolo potrebbe presto venir modificato, integrando la nuova definizione che la società di via Aldo Rossi sta dando al termine: “Ragionamento illogico, che porta ad una contraddizione”. Perché la scelta di far fuori Seedorf e puntare su Inzaghi, ad oggi, dopo soli cinque mesi di esperienza dell’olandese in panchina, appare senza senso. Soprattutto agli occhi dei tifosi, che adesso si trovano divisi: da una parte il gol di omero ad Atene, dall’altra la classe di un centrocampista fuori dal comune. Entrambi stimati, amati, consacrati. Entrambi, però, adesso, dalle parti opposte del ring.

Chi sta sicuramente vivendo una situazione paradossale è Filippo Inzaghi. Il tecnico del Primavera sta preparando con i propri ragazzi il trofeo Dossena in programma il prossimo mese, ma la testa è già al ritiro di Milanello di luglio per lavorare con la squadra che gli ha fatto vincere due Champions League. SuperPippo, infatti, è molto apprezzato dal popolo rossonero. Lo stesso popolo che, però, sabato mattina si ritroverà davanti alla seda di Casa Milan per contestare il trattamento riservato a Clarence Seedorf, anche lui stimato e difeso dalla piazza. Due uomini, due bandiere della recente storia rossonera per una sola poltrona. I tifosi, intanto, li difendono entrambi.

La decisione sul nuovo tecnico rossonero potrebbe arrivare in ogni momento.  La volontà dal club è quella di trovare un accorto di massima con Clarence Seedorf per poi affidare la squadra alla guida di Inzaghi. Il pubblico milanista è pronto a insorgere, ma sa già che quando vedrà l’ex numero nove sulla panchina del Milan quelle magiche notti di Manchester e Atene, inevitabilmente, gli torneranno in mente. E sarà un po’ meno doloroso accettare la realtà.

 

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