CHIAVE TATTICA/ Quando Pippo ne prende quattro, ma non sbaglia

Il Milan espugna il Tardini di Parma per cinque a quattro, dopo una partita a dir poco pirotecnica, condotta con grinta, determinazione, voglia di vincere, nonché ben giocata e dominata per ampi tratti del primo tempo. Pippo Inzaghi ripropone il 4-3-3 di movimento visto contro la Lazio, mirato ad assicurare intensità e azioni di rimessa fulminanti, e il risultato gli dà ragione.

ATTACCO E CENTROCAMPO OK – Le punte, Menez, Honda e Bonaventura, mettono in scena una grande prestazione: fraseggiano bene, si muovono, non danno punti di riferimento alla retroguardia emiliana, ripiegano con regolarità, supportando i terzini e facendo in modo che il Milan si impossessi delle corsie laterali. La squadra è abbastanza corta e compatta, specie nella prima frazione di gara, fa densità, pressa e riparte bene. Anche il centrocampo si esprime su ottimi livelli, con un De Jong monumentale, che recupera palloni a volontà, garantisce equilibrio, protegge la retroguardia, si inventa un gran gol e non molla di un centimetro, e Poli e Muntari in apertura disordinati ma nel complesso positivi e abili nel sacrificarsi e nella fase di recupero palla, specie quando il gioco si fa duro, cioè quando il Milan termina in dieci uomini.

PIPPO ANCORA PROMOSSO, MA… – I gol subiti, eccezion fatta per il primo, in cui gli uomini non sono posizionati al meglio, nascono da disattenzioni individuali, non da dettami tattici errati. Certo, Inzaghi potrebbe dosare un po’ meglio le energie dei suoi ragazzi, che partono sempre al massimo per poi calare nella ripresa, e scegliere un maniera un po’ più oculata i difensori centrali titolari che, tuttavia, erano stati messi nelle condizioni di rendere, grazie a un centrocampo attento alla fase difensiva. In ogni caso, nel momento decisivo, Inzaghi non ha sbagliato: ha ordinato alla squadra di rimanere bassa e bloccata, di tenere duro, di badare alla fase di copertura e di cercare di colpire soltanto in contropiede. Mentalità giusta. Pippo promosso, seppur con riserva, anche al Tardini.

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