Cercasi allenatore per Menez

In questi mesi si è sempre colpevolizzato Inzaghi per l’incapacità di prevedere il centravanti nei suoi schemi di gioco, sottovalutando l’ingombrante figura in campo di Menez. Falso nove, la posizione in cui ha reso meglio in stagione, ma serio punto di domanda per il futuro.

Menez sta disputando senza dubbio la stagione più bella della carriera a livello di gol: 15, quasi solo decisivi. Nel bene o nel male Jeremy è il simbolo del Milan del presente, anche se il calcio molto anarchico che esprime non ha aiutato (non solo) le diverse prime punte rossonere: Torres, Destro, Pazzini. Nessuno di loro è riuscito a esprimersi al massimo, subendo spesso posizione, movimenti e personalità del francese; gli stessi esterni offensivi ne hanno pagato le conseguenze. Difficile dire se un profilo del genere possa essere imprescindibile e alla lunga davvero benefico per una squadra, sarà proprio questa la scommessa del prossimo allenatore rossonero spiega Tuttosport: mettere Menez al centro del progetto e farlo coesistere con un attaccante “alla Inzaghi”.

Un parametro zero squisito, un vero affare. Menez per il Milan vuole dire tanto, tutto o forse niente. Pippo lo ha convinto ad Ibiza e se lo sta godendo perché senza di lui oggi non sarebbe più sulla panchina, ma l’esonero a fine campionato rimane comunque probabile e la gestione del PSG spetterà ad un altro.

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