Il closing di Montella verso il rinnovo: la prima pietra miliare del nuovo Milan

Attenzione a venerdì prossimo. Sì, certo, è la data del closing. Ma è una giornata importante anche per il futuro di Montella. Che cosa significa? Semplice: c’è una agende che, se l’intensissimo programma di quella giornata verrà rispettato, prevede il trasferimento di Fassone e Mirabelli a Milanello una volta ultimato il closing, per parlare a tu per tu con l’allenatore. Il primo colloquio del neo amministratore delegato e direttore sportivo sarà quindi col tecnico, in modo da illustrargli nei dettagli il progetto della proprietà cinese in termini di gestione e anche in relazione al mercato. È questo l’incipit de La Gazzetta dello Sport sul ficus dedicato al Milan e al recente futuro tutto da scrivere.

Ma non si discuterà solo di strategie estive, l’incontro sarà l’occasione propizia per tratteggiare la tematica rinnovo. Se Montella dovesse condividere quanto gli verrà prospettato, allora le parti potrebbero gettare le prime basi per un accordo rivisto e ritoccato. Il nuovo contratto potrebbe prevedere un anno ulteriore alla scadenza ed un adeguamento economico, con un guadagno attuale pari a 2,3 milioni di euro a stagione. Vincenzo, rivela la Rosea, pare aver conquistato in maniera definitiva i cinesi già da qualche settimana, quando orgogliosamente illustrava tutti i successi raggiunti sulla panchina del Milan: dall’insegnamento di una nuova filosofia di gioco alla valorizzazione dei giovani, passando per una Supercoppa da provare a vincere ed un’Europa da conquistare. Con un sorriso, il mister campano può dire di aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, tranne per l’ultimo, ma per quello solo il tempo ed il campo forniranno una riposta.

Dunque, per non rischiare di sbagliare strada, i cinesi scelgono la strategia più chiara e semplice: tenersi stretto l’allenatore. A prescindere da come finirà la stagione, sarà ancora l’Aeroplanino nella sala dei comandi rossoneri. Passerà nuovamente da lui la progettazione del nuovo Milan, con la posa della prima pietra (il rinnovo contrattuale) a dimostrazione di un segnale chiaro: la nuova proprietà vorrà dare finalmente continuità ad un panchina che negli ultimi tre anni ha visto sei padroni diversi (sette se consideriamo Tassotti per una gara).

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