Nella mite notte di Atene del 23 maggio 2007 il Milan si accaparrava la sua ultima Champions League. Davanti il Liverpool di Gerrard, Alonso, Mascherano, Kuyt, Carragher, Riise, Pennant, Crouch e company. Una banda discretamente talentuosa insomma. Ecco, fra questi personaggi illustri ai piĆ¹ sbucava pure un illustre sconosciuto. Non che fosse in campo, ce ne saremmo accorti. NĆ© in panca, sia mai. Stava in tribuna, o da qualche altra parte. Fatto sta che il suo nome, Gabriel Paletta, appariva nella lista della rosa dei Reds 2006/2007. Era un giovanotto di vent’anni: capello lungo e folto (non sto scherzando).
Neanche un anno dopo (16 dicembre 2007) il Milan sale sul tetto del mondo: poker al Boca Juniors. Quello dei vari Alvaro Gonzalez, Banega e Palacio. Anche sta volta, guarda caso, c’ĆØ Gabriel Paletta. Chioma un pelo meno folta, per quanto rispettabile. E maglia blu, non piĆ¹ rossa. Gabriel ĆØ in campo, gioca. Dietro lui e compagni fanno acqua un po’ dappertutto. Ma poco importa (almeno oggi). Era ancora un giovanotto di vent’anni: capello lungo, sƬ, ma un po’ meno folto.
Lungo prologo per dire che quelle diĀ Gabriel Alejandro PalettaĀ e il Milan erano due strade inevitabilmente destinate a incrociarsi.
E infatti va proprio cosƬ. Qualche stagione piĆ¹ tardi (e parecchi capelli dopo) il buon Gabriel si ritrova, guarda un po’, al Milan. Non certo quello di KakĆ e Inzaghi, ma sempre di Milan trattasi. Purtroppo. Non ĆØ piĆ¹ un giovanotto di vent’anni e non ha nemmeno i capelli folti (benchĆ© indiscutibilmente lunghi).
LunedƬ, per farla breve, Paletta (che nel mentre ĆØ diventato pelato) rescinde ufficialmente con il Milan.
La decisione di rescindere il contratto con #Paletta ĆØ stata concordata tra le parti. Ci tengo a salutare un grande uomo prima che calciatore. Un esempio di correttezza, professionalitĆ e lealtĆ sportiva. In bocca al lupo Gabriel, per tutto quello che verrĆ nella tua carriera. pic.twitter.com/PFBf4VYboQ
— MMirabelliOfficial (@MassMirabelli) January 30, 2018
BUON CALCIATORE
Scrive Mirabelli: “Ci tengo a salutare un grande uomo prima che calciatore. Un esempio di correttezza, professionalitĆ e lealtĆ sportiva”. Wow. Si, a scrivere ĆØ proprio lui: Mirabelli. Il tizio che lo ha escluso una volta per tutte dal progetto. E proprio qui sta il punto: l’estraniamento di Paletta dai radar difensivi del Milan, oltre che ingiustificatamente poco discusso ĆØ stato, per certi versi, molto poco ponderato. PerchĆ©, non sarĆ un fenomeno, ma i primi sei mesi dell’anno scorso li abbiamo visti tutti. E, al netto di qualche rosso di troppo, ĆØ innegabile che siano stati ampiamente sufficienti. A Doha, sarĆ un caso, c’ĆØ lui in mezzo alla difesa: non passa praticamente nulla. La crescita di Romagnoli, sarĆ un caso, inizia affianco a lui.
GRANDE UOMO
Andando oltre, al di lĆ di qualunque aspetto tecnico, di Paletta va rimarcato altro. Proprio ciĆ² di cui parla il buon Mirabelli: la correttezza, la professionalitĆ , la lealtĆ sportiva. PiĆ¹ che un super giocatore, ĆØ stato relegato ai margini del progetto un grande uomo. CiĆ² detto, non ci vuole un genio a capire che accantonarlo abbia avuto poco senso: questa rosa ha bisogno di grandi uomini. E Paletta lo ĆØ indubbiamente, prova ne sono gli ultimi sei mesi trascorsi fra panca e tribuna, senza un solo piagnucolio. Poi, certo, ĆØ pure un signor falegname. Ma questo ĆØ un altro discorso. SarĆ² io a sbagliarmi, eppure quel pelato lƬ non mi pare tanto piĆ¹ scarso di un Gustavo Gomez o di uno Zapata qualsiasi. CioĆØ: perchĆ© loro sƬ e lui no? Bah. Caro Gabriel, non ĆØ colpa tua. Avessi avuto il nome di Coutinho e i capelli di David Luiz, credimi, sarebbe stata tutta un’altra storia.