Marco Giampaolo ed il Milan. Un binomio che, col passare delle ore, sembra sempre più avviato verso un happy ending a tinte rossonere. L’attuale (perché, nei fatti, lo è ancora) tecnico della Samp approderà a Milanello, portando moduli, concetti e forse uomini destinati a soppiantare l’ideale gattusiano di gioco.
Contrapposti
Due mondi opposti, due diverse vie di pensare il calcio, quelle di Giampaolo e Gattuso. Il primo dedito ad un gioco frizzante, che diverta e si diverta, a costo di lasciar per strada quella tenuta difensiva cosi importante, invece, per Rino. Estro e fantasia, almeno sulla carta, soppianteranno pragmatismo e corsa.
Moduli e uomini
Il 4-3-3 spesso utilizzato dal trainer calabrese, quindi, potrebbe lasciar spazio al 4-3-1-2, schema ormai rodato di Giampaolo. Di certo ne sarà felice Silvio Berlusconi, amante della figura del trequartista. Così come Cutrone, che potrebbe trovar più spazio accanto a Piatek, e la coppia Calhanoglu-Paquetà, fanstasisti per scelta, mezz’ali ed esterni per necessità. Chi, probabilmente, non sarà felice sarà il signore con la numero 8.
Adios, Suso?
Suso, infatti, che pure in carriera ha ricoperto il ruolo di trequartista, corre il rischio di partire molto indietro nelle gerarchie del nuovo Milan. Forse un pò troppo indietro per pensare che Gazidis e soci vogliano correre il rischio di veder svalutarsi un giocatore che può vantare un discreto mercato, al netto di una stagione in cui la critica lo ha, a volte ingiustamente, bersagliato.
Clausola e sacrificio. Ma…
L’addio, con quella clausola a fissarne automaticamente il prezzo di vendita a 38 milioni di euro, non è affatto ipotesi da scartare. Suso ed il Milan sono legati, certo, ma la necessità di monetizzare, decantata da Gazidis causa FFP potrebbero far optare la dirigenza per il sacrificio di un giocatore, sì, importante ma che rischia d’esser fuori dal progetto tecnico. Ed, in regime di esami UEFA, questo il club di via Aldo Rossi non può proprio permetterselo.
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