Gazidis a ruota libera: parole importanti su Ibra, Kjaer, i giovani e il nuovo stadio

Nella giornata di oggi è stato approvato il bilancio della stagione 2021/2022, che ha fatto registrare una riduzione di 30 milioni dello sbilancio negativo.

Dopo le dichiarazioni di Paolo Scaroni, che tra le altre cose ha fatto chiarezza anche sulla posizione del Milan con la Superlega, ad ESPN ha parlato anche Ivan Gazidis, amministratore delegato rossonero.

“Grande scetticismo all’inizio sui giovani”

Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:

Il mio arrivo al Milan? Non era un’opzione comoda, credevo nelle possibilità di questa squadra. Il Milan è uno dei maggiori club del mondo e ho pensato di poter portare qualcosa di nuovo nel calcio italiano.

Quando sono arrivato c’erano molti contratti pesanti, come ad esempio Bonucci. Avevano rinnovato Donnarumma, ottimo portiere certo, ma gli avevano fatto un contratto faraonico. Alcuni contratti erano troppo alti rispetto alle prestazioni di questi giocatori, penso ci fossero almeno 10 esempi da poter fare. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di spendere in modo efficace ed efficiente.

Milan Gazidis Ibra giovani stadio
FOTO: Getty – Milan Leao

Giovani? Al Milan c’era grande scetticismo sulla politica dei giovani, penso che sia un problema dell’Italia in generale.

“Maldini è fondamentale, per Theo è un secondo padre”

Gazidis prosegue poi parlando di Maldini, Kjaer e Ibrahimovic:

Maldini? È fondamentale delle trattative, parla con i giocatori per capire come e cosa pensano. È un punto di riferimento. Parla con l’agente come primo contatto, poi direttamente con il giocatore, insieme a Frederic Massara. Paolo va al campo praticamente ogni giorno. Non è invadente nel territorio dell’allenatore, ma ha sempre qualche consiglio per ogni giocatore. Theo Hernandez, ad esempio, vede in Maldini quasi un secondo padre.

Ibrahimovic e Kjaer? Entrambi hanno contribuito molto alla rinascita del Milan. Ibra è esigente con tutti e, a dire il vero, avevamo cercato di riportarlo al Milan un anno prima, ma lui sentiva che non era ancora il momento giusto. Penso che il nostro ambiente fosse la sfida perfetta per lui, uno dei più grandi della sua carriera. È riuscito a portare questo gruppo allo scudetto.

Stadio nuovo? C’è un importante progetto finanziato, a cui ho dedicato molto tempo durante il mio primo anno. Questo però si è un po’ perso nella politica e nella burocrazia italiana, ma ora vediamo la luce in fondo al tunnel. Sono molto ottimista sul fatto che il progetto dello stadio sarà avviato nella prossima stagione con tutte le approvazioni necessarie”.

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