“Alexandre Pato è un ottimo giocatore, ma non ancora un fuoriclasse. Per essere sicuri che si tratti di un fenomeno dovremo giudicarlo quando avrà maggiori responsabilità, dentro e fuori dal campo. Per il resto è ottimo, ma non è davvero il caso di incensarlo troppo. A forza di tappeti rossi si può anche inciampare”. Veggente? Uomo di buon senso? Entrambe le cose? Difficile non restare a bocca aperta rileggendo queste dichiarazioni di Felipe Scolari rilasciate al quotidiano “O Estado de Sao Paulo” nel 2008.
Scolari, ritornato da poche ore sulla panchina del Brasile, è da sempre un tecnico estroso e sopra le righe. Le sue dichiazioni sulla questione Pato, anche e soprattutto per questi motivi, vennero colpevolmente sottovalutate. Troppo giovane, troppe attenzioni, troppe aspettative e poca responsabilizzazione: a quattro anni di distanza, purtroppo, le cose non sembrano essere per nulla cambiate, anzi…
Ora il brasiliano triste è bilico tra un futuro all’estero e una permanenza rossonera che non vuole fino in fondo. Impossibile non ripensare a tutte le difficoltà, a tutti gli infortuni, alle tante scelte avventate da lui compiuti. E al fatto che, dopo tutto, qualcuno che lo aveva capito c’era stato. E forse anche lui avrebbe dovuto ascoltarlo di più.