Il nuovo Milan di Inzaghi è già partito, il suo entusiasmo è contagioso come una risata di un bambino e ha già conquistato tutti, dai tifosi, ai suoi collaboratori fino ai giocatori che in questi primi giorni di ritiro si stanno applicando per assimilare i nuovi metodi di allenamento.
SuperPippo era maniacale in campo e lo è anche da tecnico: non vuole lasciare niente al caso, sa che si vince partendo dai dettagli e così ha imposto regole a tutto il gruppo. Dalla sveglia alle 7.45, al ritrovo nello spogliatoio per parlare e confrontarsi fino al divieto di usare il cellulare. Regole da professionisti, finora nessuno si è opposto ma il pensiero, inevitabilmente, viaggia verso il 21 luglio, il giorno del grande rientro in gruppo di Mario Balotelli. Tutti si chiederanno come prenderà queste norme Super Mario, il bad boy deluso dal Mondiale. Negli ultimi tempi i suoi pensieri più che alle telecamere o ai giornali li ha lasciati sui social network, e il divieto dei telefonini unito all’utopico divieto ai social (Galliani vorrebbe applicarlo ma andrebbe a ledere la privacy quindi è impossibile imporlo) sembrano tutti riferimenti, più o meno espliciti, al numero 45.
Tra lanci della maglia, freccette durante gli allenamenti, case incendiate, spintoni al mentore Mancini , litigi nell’intervallo di Italia-Uruguay, e foto di pistole puntate contro i media cattivi, Mario ha sempre fatto discutere e i problemi comportamentali hanno limitato il talento dell’ex City che al Milan doveva trovare la definitiva consacrazione. Tra alti, i primi sei mesi, e qualche basso, il suo futuro resta incerto. Inzaghi ha chiesto corsa, sudore e amore per la maglia, parlava in generale non si riferiva a Balo verso il quale ha avuto invece parole di elogio e si è detto certo della sua professionalità. Raiola però è una vecchia volpe, ha mandato segnali e se ci fosse la possibilità una partenza non sarebbe esclusa. Intanto Pippo va per la sua strada con le sue regole e con il suo gruppo. Il 21 luglio è sempre più vicino…