Menez-Torres, il vero dualismo

Uno dei leader del Milan targato Inzaghi è di certo Jeremy Menez. Il francese, prelevato a parametro zero a inizio giugno, ha finora messo in scena ottime prestazioni, in primis caratterizzate da qualità balistiche e senso del gioco, sia come esterno d’attacco, ruolo in cui alterna con regolarità ed efficacia la fase propositiva e quella di ripiegamento, non sempre svolta al meglio a causa motivi strutturali ma interpretata comunque con impegno e dedizione, sia come falso centravanti, posizione che interpreta muovendosi molto e non dando punti di riferimento agli avversari, risultando di conseguenza poco prevedibile. Ecco allora che Torres potrebbe presto rischiare di perdere la maglia da titolare.

A differenza di Menez, l’ex centravanti del Chelsea non sta attraversando un buon momento, tanto che Inzaghi, nelle prossime uscite, potrebbe decidere di rispolverare il 4-3-3 di movimento visto contro Lazio e Parma. Con quest’ultimo modulo, che non contempla la presenza di una prima punta di ruolo, il Milan ha messo a segno sette reti in due partite, giocando un buon calcio, fatto di ripartenze veloci e incisive. E’ poi necessario aggiungere che, al Carlo Castellani di Empoli, è stato dimostrato quanto Menez e Torres, in un 4-3-3 tradizionale, siano poco compatibili. Entrambi faticano in fase difensiva, nonostante il Jeremy ammirato fino a questo momento faccia il possibile per ripiegare e aiutare i compagni a recuperare palloni, permettendo agli avversari di potere sperare in qualche azione di rimessa di troppo.

Azioni di rimessa che dovrebbero essere tra i punti di forza di questo Milan, dotato di poca qualità in mezzo al campo ma di esterni d’attacco (Honda, Bonaventura, El Shaarawy) rapidi, tecnici, abili nel dribbling, dotati di spirito di sacrificio e bravi a inserirsi che, se un Torres poco in forma venisse schierato con continuità come punta centrale nel 4-3-3, correrebbero però il rischio di non scendere in campo con la regolarità che meritano. Ciò non toglie che, se lo spagnolo riuscisse a garantire un rendimento continuo e a esprimersi su buoni livelli, Inzaghi non possa presentare il 4-2-3-1 proposto Cesena e dal quarantesimo minuto della partita contro il Chievo, con Torres dal primo minuto. Tuttavia, specie a oggi, è impossibile non segnalare una sorta di dualismo tra Menez e Torres. Dualismo che, al momento, vede Menez in cima alle gerarchie di Inzaghi.

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