Per avvicinarsi nel migliore dei modi al derby di domenica sera, i colleghi de La Gazzetta dello Sport hanno intervistato uno che di stracittadine meneghine se ne intende. Ruud Gullit ha giocato, respirato, mangiato, vissuto la sfida del Meazza a cavallo degli anni ’90, oggi si racconta alla Rosea.
“Il Milan è molto meglio di qualche tempo fa – esordisce l’olandese – ha i giovani italiani e il gioco. I giocatori capiscono che cosa devono fare e le partite sono più belle. Milan-Juventus? Sì, l’ho vista. Che grande gol ha fatto quel ragazzo, Locatelli. Mi è piaciuto. A questa squadra manca solo il tempo per tornare al top, ai giovani serve esperienza. Poi un fuoriclasse, il giocatore che cambia la partita… ma per un fuoriclasse servono i soldi. Un giocatore che consiglio al nuovo Diavolo? Klaassen dell’Ajax è interessante, secondo me è bravino anche Bazoer. Il mio preferito è Rick Karsdorp, esterno destro del Feyenoord che ora va anche in nazionale“.
E ancora: “I derby che giovavo io erano… ‘alla grande’. Si dice? C’erano i migliori allenatori italiani e i migliori stranieri, anche nell’Inter. I tre tedeschi, Passarella, Berti, lo zio Bergomi. Tutti fuoriclasse. La preparazione di Sacchi? Non poteva ammazzarci di lavoro più del normale, però era bravo, capiva tutto prima. Nella mia testa mi tengo stretto un gol fatto all’Inter nel 1988, di sinistro. Mancavano pochi minuti, rischiavamo di perdere. E io non ho mai perso un derby in Serie A“.